Budapest – Il World Jewish Congress
tra nuovi fantasmi e soluzioni condivise
Si è aperta questa mattina a Budapest la riunione del World Jewish Congress dedicata al tema dell’antisemitismo e alla collaborazione tra le diverse realtà ebraiche internazionali. Un appuntamento di grande significato la cui vigilia è stata caratterizzata dalle manifestazioni apertamente antisemite e razziste di alcune centinaia di militanti del movimento di estrema destra Jobbik che davanti al Parlamento hanno manifestato il loro dissenso nei confronti dell’evento che vede raccogliersi oltre 500 delegati da tutto il mondo tra cui un significativo gruppo italiano composto, su indicazione dell’UCEI, dai consiglieri Roberto Jarach, Cobi Benatoff ed Eva Ruth Palmieri. Ha annunciato la propria presenza ai lavori anche il presidente della Comunità ebraica di Roma e consigliere UCEI Riccardo Pacifici.
Numerosi i temi messi a fuoco già in apertura di riunione (nella foto). Si è parlato molto di Europa con l’intervento del presidente del Congresso ebraico europeo Moshe Kantor e con i primi successi ottenuti in Grecia contro Alba Dorata. A darne notizia il leader degli ebrei ellenici David Saltiel. Nel pomeriggio ci si soffermerà ancora una volta sull’antisemitismo e sulla difesa dell’immagine e dell’integrità di Israele nelle varie realtà internazionali. A fare da sfondo l’inquietante corteo delle scorse ore su cui si concentrano i radar dei principali media. Tra gli aspetti che vengono maggiormente evidenziati il tentativo del primo ministro conservatore Viktor Orban di bloccare la manifestazione infrantosi contro il parere negativo della corte di Budapest. Sarà proprio il discusso premier magiaro a prendere la parola nel tardo pomeriggio per difendersi dalle accuse che gli sono state rivolte in merito alla scarsa efficacia delle azioni di contrasto alla violenza – verbale e fisica – di cui si sono resi protagonisti i militanti di Jobbik dalla loro comparsa sulla scena pubblica e politica. “Un discorso molto atteso, che sta scrivendo di proprio pugno in questi minuti”, conferma al telefono Roberto Jarach. Critiche per l’operato del leader di Fidesz anche presidente UCEI Renzo Gattegna in una nota ripresa dal Corriere della sera assieme alle considerazioni dello storico e direttore della Fondazione Cdec Michele Sarfatti. “In Ungheria c’è una situazione intollerabile alimentata dalla recrudescenza del linguaggio e dei comportamenti del partito estremista Jobbik – la constatazione di Gattegna – ma anche dalla miopia delle autorità governative che contribuiscono a questo clima con provvedimenti inadeguati”.
Sul tema è intervenuto pubblicamente anche il consigliere Vittorio Pavoncello. “Il razzismo, la xenofobia, il nazismo – scrive- sono argomenti che devono interessare tutta la società civile, non deve essere una lotta soltanto degli ebrei. Sarebbe giusto e bene se le comunità ebraiche dei Paesi europei che aderiscono alla UE, presentassero ai loro rispettivi governi, una denuncia ufficiale, che dovrà essere portata all’interno dell’Europarlamento”.
a.s – twitter @asmulevichmoked
(5 maggio 2013)