Qui Milano – Un Festival per la città

“Shabbat. Spazio al tempo”. Sarà questo il filo conduttore della tre giorni dedicata alla cultura ebraica che dopo oltre un anno e mezzo di lavoro si svolgerà il prossimo autunno a Milano. Un appuntamento importante e un’occasione storica per offrire alla città l’opportunità di approfondire quegli aspetti dell’identità ebraica meno conosciuti eppure centrali, oltre gli stereotipi.
A presentare il progetto, che si avvale di partnership importanti, dalla Fondazione Corriere alla Biblioteca Sormani e all’Università Statale, ed è patrocinato dal Comune, sono stati l’assessore alla Cultura della Comunità Daniele Cohen e il direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rav Roberto Della Rocca, insieme ad altri esponenti del gruppo di lavoro che l’ha portato avanti, David Piazza, Valeria Cantoni, amministratore delegato della società Trivioquadrivio, che segue la realizzione dell’evento, Daniela Ovadia. L’incontro era rivolto ai rappresentanti delle varie organizzazioni ebraiche milanesi, il cui apporto, hanno sottolineato i relatori, è considerato fondamentale per mettere a punto il programma del festival. Festival che prenderà avvio in coincidenza con la Giornata europea della cultura ebraica domenica 29 settembre e si protrarrà fino a martedì 1 ottobre. Tanti i temi e le iniziative in ballo: conferenze, dialoghi, letture, ma anche laboratori, per coinvolgere cittadini di tutte le età e con ogni livello di preparazione. L’auspicio è quello di trasformarlo in un appuntamento annuale, che coinvolga gli iscritti della Comunità nella possibilità di raccontarsi ai concittadini, attraverso le proprie storie, le proprie ricette, le proprie tradizioni, e Milano nel trasformarsi una volta di più in laboratorio di cultura e dialogo.
Tante le proposte avanzate dai rappresentanti degli enti ebraici presenti, dal Centro di documentazione ebraica contemporanea ad Amici di Israele, dal coro Kol HaKolot al Keren Kayemet. Per raccontare l’ebraismo vivo, che riparta da un proprio elemento fondamentale, lo Shabbat, e dalle sue tante sfumature e valori, da quelli più strettamente religiosi, alla importanza valenza etica di norme come il giorno di riposo settimanale dal lavoro e la condivisione familiare.

(21 maggio 2013)