Qui Milano – Jewish and the City è online
“In questi ultimi anni, anche a seguito delle recenti edizioni della Giornata Europea della Cultura Ebraica, i mass media e gli ambienti culturali del paese hanno mostrato un forte interesse nei confronti dell’ebraismo. Il bisogno di conoscenza che ne consegue ci ha portato a proporre un intero festival dedicato alla cultura ebraica, della quale deve essere percepito l’impegno costante al dialogo e al confronto, volto a una maggiore conoscenza dell’altro, soprattutto in un momento di grandi mutamenti e sconvolgimenti in cui intolleranza e incomunicabilità sembrano troppo spesso vincere”. Così il direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rav Roberto Della Rocca presenta il festival “Jewish and the city”, di cui è direttore scientifico, sul sito della manifestazione appena andato online. Un sito che offre le prime informazioni sul programma della rassegna, che si svolgerà dalla sera di sabato 28 settembre al martedì 1 ottobre, ma anche l’invito e le modalità per “diventare parte del Festival”. “Shabbat, spazio al tempo” il tema prescelto per questa prima edizione, che vede come comitato promotore, oltre a rav Della Rocca, l’assessore alla Cultura e vicepresidente della Comunità ebraica di Milano Daniele Cohen, lo storico delle idee David Bidussa, Miriam Camerini, regista e attrice, lo psicoterapeuta David Fargion, il giornalista Stefano Jesurum, il critico d’arte Daniele Liberanome, Daniela Ovadia, scienziata e giornalista scientifica, l’editore David Piazza. “L’obbligo per gli ebrei dell’osservanza dello Shabbat è definita in un versetto dell’Esodo (35, 2): ‘Per sei giorni compirai ogni opera creativa e il settimo sarà per voi sacro…’ – spiega Piazza nell’approfondimento sul Sabato ebraico proposto agli utenti – È curioso constatare che di solito viene colto l’obbligo al riposo in un giorno speciale, mentre sembra sottaciuto l’obbligo al lavoro negli altri sei giorni della settimana. Ebraicamente invece il tempo sacro del giorno di riposo e il tempo profano dei giorni lavorativi sono entrambi significativi, ma con valori diversi. Chi lavora infatti non solo ha la dignità di potersi guadagnare sia l’utile che il futile, ma ha anche l’onore di entrare in partnership con la divinità della quale porta avanti ogni giorno l’azione creatrice”.
La manifestazione è promossa dalla comunità ebraica di Milano, con il patrocinio dell’UCEI e di Rai Radiotelevisione italiana, in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e la Fondazione Corriere della Sera.
(14 giugno 2013)