Dossier – Sentieri di scienza
Costruire un dossier che parli di scienza nell’ambito del giornale dell’ebraismo italiano significa anche ritrovarsi a fare i conti con alcune idee che fanno parte del comune sentire e che hanno un loro peso non indifferente. Perché i pregiudizi – di cui molto si parla in queste pagine – sono rilevanti sia quando sono negativi che quando sono positivi. Il binomio scienza-ebraismo suscita reazioni non neutre, di cui a volte si è consapevoli e che a volte agiscono a livello inconscio, e collegamenti immediati a preconcetti che tanto danno hanno fatto in passato. Allora le ricerche che vengono portate avanti nell’ambito delle neuroscienze cognitive e sociali, e che saranno oggetto della Summer School organizzata dalla Scuola superiore di studi avanzati di Trieste (nell’immagine i docenti e i dottorandi del prestigioso istituto di formazione superiore) hanno una loro importanza particolare: capire i processi sia psicologici che fisiologici collegati alla formazione e all’espressione dei pregiudizi, e vedere come i nostri comportamenti da questi pregiudizi possano essere influenzati è il primo passo verso una comprensione profonda di meccanismi che forse – e questo è l’oggetto delle più recenti ricerche – si possono anche smontare. Collegare tutto agli studi sul cervello, che si giovano anche dello sviluppo di tecniche di neuroimmagine funzionale sempre più sofisticate è forse anche un poco una moda, ma l’argomento è sicuramente affascinante, come dimostra anche la quantità di materiale divulgativo prodotto negli ultimi anni. E impone una riflessione approfondita, di cui si occupa la neuroetica. La scienza, poi, può assumere un ruolo forse non immediatamente evidente che però il recente convegno su Rita Levi Montalcini svoltosi in Israele al Peres Center for Peace ha contribuito a sottolineare: studiare, e permettere a chi non ne avrebbe i mezzi di farlo, è un mezzo di riscatto sociale e di comprensione reciproca. Dalle esperienze più piccole ma ugualmente importanti come il minisimposio di neuroscienze svoltosi all’università di Al Quds al grande progetto Sesame, il sincrotrone mediorientale che già da alcuni anni vede sedersi allo stesso tavolo per collaborare fattivamente nazioni che normalmente si fanno la guerra, in senso non metaforico, e che formerà – grazie al Cern di Ginevra – giovani scienziati capaci di lavorare insieme indipendentemente dalla nazionalità, tutto mostra come investire nella scienza e nella ricerca sia una scelta imprescindibile, e un grande investimento sul futuro di tutti. Clicca qui per leggere il dossier
Pagine Ebraiche, luglio 2013