Dossier – Sport

arpadScaffali di biblioteche più o meno remote, un pubblico di pochi eletti. Sono pochi coloro che hanno avuto la fortuna di avere in mano il raro manuale “Il giuoco del calcio”, il più formidabile scritto sul mondo del calcio prodotto negli anni in bianco e nero. Autore l’allenatore vincente di quell’epoca, l’ebreo ungherese Arpad Weisz, travolto nel vortice nero della persecuzione e della deportazione quando ancora fresca era l’eco dei suoi successi con Inter e Bologna. Un testo scritto a quattro mani con l’allora dirigente dell’Ambrosiana, Aldo Molinari, che potrebbe presto tornare al grande pubblico grazie all’iniziativa della Gazzetta dello Sport che, proprio in queste settimane, sta valutando la possibilità di ristamparlo e diffonderlo attraverso i canali distributivi più appropriati. Un annuncio in anteprima per i nostri lettori che, in queste pagine, vedono affrontato l’intero percorso di Weisz nelle sue sfumature più drammatiche ma anche nel ruolo di assoluto protagonista che seppe recitare in quella stagione tattica che segnò il passaggio a un calcio sempre più scientifico e sistematizzato. Il nuovo interesse manifestato dalla Rosea si lega ad altri momenti di grande significato che avranno luogo nelle prossime settimane. A partire dal primo grande torneo organizzato in Memoria di Weisz su impulso dell’associazione W il calcio. L’appuntamento è per il 26 settembre a Milano. Quattro le squadre coinvolte: naturalmente Inter e Bologna, e con loro Milan e Brera. E ancora, a Novara, lo svelamento di una targa all’interno dello stadio Silvio Piola in autunno. Un flusso di riscoperta significativo, originato dalla ricerca svolta dal giornalista sportivo Matteo Marani e dal suo scritto “Dallo scudetto ad Auschwitz” pubblicato nel 2007 da Aliberti. Ispirato alle pagine di Marani, da cui Federico Buffa ha attinto per un recente ed emozionante speciale su Sky Sport, è anche il lavoro del disegnatore Matteo Matteucci che, a Weisz, ha dedicato un graphic novel in attesa di pubblicazione di cui trovate traccia in questa e in altre pagine. Clicca qui per leggere il dossier

Pagine Ebraiche, agosto 2013