…8 settembre
Settant’anni fa, l’armistizio di Cassibile, stipulato il 3 settembre, fu annunciato pubblicamente. Che cosa fu l’8 settembre per gli ebrei italiani? Come la storiografia ha concordemente dimostrato, fu l’inizio della persecuzione delle vite, le retate naziste e fasciste, le fughe, i nascondimenti, i documenti falsi, la morte. Ad opera, nella maggior parte dei casi, dei fascisti, a cui i nazisti delegarono, dal dicembre 1943 in poi, l’arresto degli ebrei, che non avevano le forze per compiere da soli. Ma come, durante i 45 giorni di Badoglio, ci si preparò a questa prevedibile (e prevista) situazione? Che Badoglio si sia barcamenato sulle leggi razziste senza abolirle, adducendo a pretesto la paura della reazione dei nazisti è noto. Ma non fu nemmeno dato l’ordine di distruggere o nascondere le liste degli ebrei censiti nel 1938, complete di indirizzo aggiornato. In pochi casi, furono distrutte da coraggiosi funzionari privi di direttive, nella maggior parte dei casi restarono a disposizione dei nazisti. Le pressioni delle organizzazioni mondiali ebraiche per spostare gli ebrei italiani al Sud, liberato o in via di essere liberato, ebbero la mediazione del Vaticano, ma morirono nelle secche della burocrazia del governo Badoglio. Gli ebrei stranieri internati nei campi furono liberati poche ore prima dell’arrivo dei nazisti, anche qui tranne coloro per cui le porte dei campi furono spalancate da funzionari locali. Ma anche i prigionieri politici antifascisti furono quasi tutti liberati con grande ritardo, dopo il 20 agosto. Qualche altro giorno e sarebbero caduti direttamente nelle mani dei nazisti. Così cominciò l’occupazione dell’Italia da parte dei nazisti e la caccia agli ebrei da parte dei nazisti e della polizia di Salò.
Anna Foa, storica
(9 settembre 2013)