Nugae – Parigi versus New York
Quando si è inquieti riguardo al proprio futuro, cosa c’è di meglio che comprare libri di viaggio che parlano di luoghi dove sarebbe meraviglioso ambientarlo? Qualunque cosa, d’accordo, però Paris versus New York di Vahram Muratyan è pieno di figure colorate e cliché rassicuranti, quindi fa eccezione. L’autore, che vive sospeso fra le due città, ha cominciato a ragionare sulle differenze facendo schizzi in metropolitana, che poi si sono trasformati in veri e propri disegni e hanno costutuito prima di un blog, poi di un libro. Da cui risulta che Parigi è più curata e chic, New York più chiassosa e curiosa (sì, sono tutti aggettivi con la ”c” apposta). Sai che novità. Però allo stesso tempo pare che a New York vadano a fare jogging persino magiche signore anziane, mentre a Parigi gli unici che corrono sono i camerieri delle brasserie. Insomma, New York più verde e salutista, i parigini tutti con una sigaretta in mano. Le coppie più belle, ovviamente, sono quelle che parlano di cibo: baguette croccante o bagel gommoso, un classico bordeaux o un ardito cosmopolitan per l’aperitivo, macaron o cupcake per un tocco di colore, una tazzina di espresso o il bicchierone di caffè americano da portare in giro indossando una tuta di ciniglia come Madonna? Pare che a Parigi ci siano file chilometriche per una porzione falafel, solo che evidentemente sembrano più buone se le chiamano ”boulette”, mentre oltreoceano spopola sempre il burger e continua a chiamarsi così. In ogni caso la lotta alimentare non chiarisce le idee all’indeciso. Meglio provare con il brillantinoso mondo della moda: come guru la scelta è fra la chioma rossa e selvaggia di Sonia Rykiel e il caschetto impeccabile di Anna Wintour, per le righe ci sono quelle blu di Jean Paul e quelle rosse di Ralph, per il profumo accorrono Coco e Calvin, per la colazione Cartier o Tiffany. E dal barbiere si può chiedere indifferentemente una barba da bobo (i radical chic francesi in pratica) o da hipster, tanto è identica. Tutto ciò avviene sugli Champs Elisée, dove notoriamente ”col sole, sotto la pioggia, a mezzogiorno, a mezzanotte, c’è tutto quello che volete” o sulla Fifth Avenue. Infine i riferimenti culturali: Woody e Godard si squadrano attraverso gli occhiali, Amelie e Carrie imitano al contrario la sfida delle chiome di Sonia e Anna, Edith Piaf e Aznavour e la loro erre duettano con Barbra e Sinatra. Che saprà anche che ”se ce la faccio qui ce la farò dappertutto”, ma una studentessa inquieta non riesce a scordare il suo primo amour.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF
(15 settembre 2013)