Visti da Roma

Tobia_ZeviSull’ultimo numero di Pagine Ebraiche scopro due dati interessanti: quelli relativi all’Otto per mille e quelli sul pregiudizio antiebraico in Italia, descritto nella ricerca curata dal CDEC. Ci sarebbero molte cose da dire, ma, da ebreo romano, vorrei segnalare un’apparente contraddizione. Primo elemento: la raccolta dell’Otto per Mille a Roma va molto male. Non è paragonabile, prevedibilmente, a quella nelle piccole comunità (pochi ebrei e proporzionalmente tante firme), ma è molto distante da Milano, simile come stazza: per ogni ebreo romano adulto ci sono 0,3 romani non ebrei che scelgono l’UCEI, mentre a Milano sono 1,9. Va malissimo, chissà perché, anche Livorno.
Se assumiamo quindi la raccolta dell’Otto per mille come sintomo della percezione degli ebrei, dovremmo pensare che la comunità ebraica più numerosa d’Italia è anche quella più malvista, nonostante la sua grande presenza mediatica. C’è un però. A Roma il pregiudizio antiebraico è minore che nelle altre comunità. Gli ebrei romani non sono percepiti come estranei, escludenti, chiusi – o lo sono in misura minore – e sono considerati parte del tessuto sociale della comunità. Un segnale in direzione opposta.
Come si compongono queste tendenze apparentemente contraddittorie? Difficile dirlo. La mia sensazione è che la storia giochi un ruolo fortissimo, e gli “jodii romani” siano sentiti come parte della storia di questa città. Senza dimenticare che la composizione sociale della comunità, fatta di molti commercianti, aumenta il senso d’integrazione. Non può essere sottovalutato l’impatto positivo di alcune iniziative recenti, quali festival e mostre, o la pedonalizzazione del Portico d’Ottavia, elementi che favoriscono la conoscenza diretta della comunità. Più problematica è invece la comunicazione politico-istituzionale, molto contigua alle istituzioni locali e spesso aggressiva, che potrebbe non favorire la percezione positiva della comunità e incidere conseguentemente sulla raccolta dell’Otto per mille.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
twitter @tobiazevi

(1 ottobre 2013)