Circoncisione, segni allarmanti
Circoncisione come violenza dell’integrità fisica dei minori al pari delle mutilazioni femminili. È l’allarmante conclusione cui è arrivata, a larga maggioranza, l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ente consultivo con grande influenza sui vertici europei espressosi ieri in merito con pronunciamento ufficiale. Tra i vari punti sollevati nel documento (approvato con 77 sì, 19 no e 12 astensioni) la richiesta di introduzione nei 47 Stati membri di leggi che garantiscano che la circoncisione non possa essere effettuata se il minore non è sufficientemente grande da poter essere consultato e dare un assenso informativo.
“Voglio prendere tempo per leggere con calma l’intervento e formulare una mia valutazione più esaustiva. A una prima battuta si tratta però di un testo fortemente aprioristico e contro la realtà”, commenta per i nostri lettori il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti. A destare preoccupazione è in particolare l’ultimo paragrafo, quello in cui si richiede l’assenso del minore. “Siamo in pieno contrasto con quanto stabilisce l’Halakhah”, commenta rav Richetti.
Grande lo sconcerto del rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni. “Si tratta – afferma – di una decisione molto grave e allarmante che spero possa essere assolutamente ridimensionata. Ad essere violato è un rapporto di fiducia millenario tra l’Europa e le religioni ebraica e musulmana con il superamento di limiti che, anche nei momenti più bui, non stati toccati. All’origine vi è una totale incomprensione dei diritti religiosi”. In caso di operatività della decisione, conclude il rav “si metterebbe in discussione la stessa esistenza del popolo ebraico in Europa”.
Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked
(2 ottobre 2013)