Qui Milano – Hashomer, cent’anni di formazione ebraica
“Penso che l’aspetto più bello di questo centenario sia rappresentato dal fatto che si è creato un gruppo di lavoro di adulti e ragazzi insieme che ha trascorso un anno preparando i vari progetti, riunendo shomristi di tutte le età insieme a condividere le proprie esperienze”. Così Margherita Franchetti, tra i bogrim dell’Hashomer Hatzair che si stanno occupando di organizzare la grande celebrazione che avrà luogo a Milano domenica 10 novembre, per festeggiare il centenario del più antico movimento giovanile ebraico e sionista, fondato in Galizia nel 1913.
Dopo i grandi festeggiamenti estivi in Israele, con partecipanti provenienti da tutto il mondo (compresa una settantina di italiani) e la presenza del presidente Shimon Peres, anche in Italia si celebra il centenario con numerose iniziative. Oltre all’appuntamento di Roma negli scorsi giorni (nell’immagine), da segnalare la realizzazione di un saggio incentrato sugli aspetti più ideologici della Hashomer, su quei tra pilastri di sionismo, socialismo ed ebraismo che ne rappresentano il fondamento e la raccolta di decine di testimonianze di frequentatori del movimento di tutte le età e provenienze geografiche, che sono state filmate, trascritte e raccolte in un apposito volume, nonché caricate sul sito www.archiviohh.it. Sulla pagina web sono a disposizione anche spiegazioni sulla storia e sugli ideali e tante foto, alcune storiche, tra cui quelle risalenti ai primi campeggi del dopoguerra, alla fine degli anni Quaranta. Domenica a Milano in programma poi incontri, musica, spettacoli. “In occasione del centenario della nascita del movimento giovanile ebraico sionista socialista Hashomer Hatzair – si legge sulla home page – abbiamo reputato doveroso e utile, non solo per i numerosi membri che frequentano o hanno frequentato il Movimento nel corso degli anni passati, ma anche per l’ebraismo italiano, festeggiare adeguatamente riconoscendo così il ruolo che l’HH ha avuto nella formazione dell’identità ebraica, e non, di intere generazioni”.
(8 novembre 2013)