Strumentale a cosa?
Personalmente ho trovato la replica del nostro ex presidente del Consiglio ancora più inquietante della sua stessa sparata. Ormai sappiamo che da lui ci si può aspettare di tutto e certi paragoni assurdi se arrivano da quella direzione possono offendere, ma non certo sorprendere. Però di solito nel giro di 24-48 ore smentisce, nega di avere mai detto certe cose, afferma di essere stato frainteso, ecc. Invece questa volta (almeno per ora) non ha ritrattato, ma anzi si può dire che abbia addirittura rilanciato quando, di fronte all’indignazione quasi unanime dell’ebraismo italiano e dei suoi rappresentanti istituzionali, ha parlato di “polemica strumentale”. Cosa significa strumentale? Strumentale a cosa? Si vuole insinuare che gli ebrei italiani si fingono indignati per un qualche fine recondito? E quale sarebbe? E di chi, poi, saremmo lo strumento? Di qualche potere occulto che trama nell’ombra? Perché dobbiamo sentire offendere la nostra memoria, sminuire e banalizzare le sofferenze patite dalle nostre famiglie e non possiamo neppure esprimere il nostro sconcerto senza essere accusati di agire al servizio di qualcuno o di avere un secondo fine?
Almeno ci sia concesso il diritto di sentirci offesi liberamente e in santa pace.
Anna Segre, insegnante
(8 novembre 2013)