…ritrovarsi
Nel ritrovarsi dopo molti anni c’è sempre il rischio della dinamica “Grande freddo”, il film di Lawrence Kasdan che ne ha ispirati molti dopo – per rimanere in Italia da “Compagni di scuola” di Verdone a “Passato prossimo” di Maria Sole Tognazzi – :guardarsi in faccia e non riconoscersi oppure riaprire vecchie questioni che si pensavamo chiuse e risolte. Può essere che accada anche questo oggi a Milano, quando si ritroveranno insieme molte generazioni di Hashomer Hatzair Italia che festeggia i cento anni del movimento. Ma può essere anche che in nome del fatto che tutti saranno ospiti della generazione che oggi esprime HH allora non prevalga l’amarcord, bensì la dimensione del progetto, ovvero di una qualche terra promessa, forse non più una società perfetta, ma certo un posto migliore dell’Egitto in cui tutti noi viviamo la nostra quotidianità: piatta, deludente, magari anche piacevole, ma insoddisfatta. E che l’unico modo per raggiungerla, quella terra promessa intendo, consista nell’attraversare un deserto, comunque una condizione incerta, prendendosi per mano e provando a percorrere quel tragitto dando il comando a chi si è trovato per ultimo a ereditare quel passato e che oggi prova in molti modi a dare un volto al futuro.
David Bidussa, storico sociale delle idee
(10 novembre 2013)