Scuola, un’assoluzione che fa discutere
Assoluzione “perché il fatto non sussiste” per Roberto Valvo, docente in pensione di un noto liceo romano, che era stato accusato di negazionismo della Shoah e di aver propagandato idee fondate sulla supremazia razziale e sull’odio antiebraico. I fatti risalgono al 2008, durante un Consiglio di classe. Nella ricostruzione di una sua studentessa ebrea, allora 16enne, il docente – a seguito di una precisa domanda della stessa – “inizia un discorso sull’Olocausto dicendo che secondo lui non erano veri i numeri riguardo ai morti dell’Olocausto e dei campi di concentramento”. Che i sei milioni di morti “non erano esatti e che la stima non era stata fatta correttamente”. Che la Shoah era da riferirsi “a tutti i morti e non solo agli ebrei”. E infine che, durante la guerra, “erano tutti magri come nelle immagini dei vari filmati e non solo nei campi di concentramento”. Tesi ribadite anche durante un successivo Consiglio d’Istituto dove ferma sarebbe stata l’opposizione di Valvo all’organizzazione di un Viaggio della Memoria e nel corso del quale avrebbe pronunciato, secondo quanto testimonia un collega, la seguente frase: “Sono stufo di sentir parlare di sterminio degli ebrei”.
(13 novembre 2013)