Alice, dalla Shoah agli Oscar

aliceAlice Herz-Sommer ha quasi 110 anni, è una sopravvissuta alla Shoah e fra qualche mese potrebbe vincere un Oscar. È infatti la protagonista di “The Lady in Number 6: Music Saved My Life”, del regista già premio Oscar Malcolm Clarke, appena presentato al UK Jewish Film Festival e in odore di nomination.
Il film racconta la storia di Alice, una pianista originaria di Praga deportata a Terezin, che si è salvata grazie al suo talento, tenendo concerti nel campo di concentramento. Alice spiega la sua visione su come vivere una vita lunga e felice e la centralità della musica, sempre parlando con candore e ottimismo, nonostante i traumi che ha vissuto. “La musica mi ha salvata e la musica mi salva ancora”. Buio della Shoah, luce dell’arte: di questo insolito intreccio si parla anche in un’altra pellicola proposta ieri in prima mondiale al Cinemaxxi di Roma. “Parce que j’etais peintre”, del francese Christophe Cognet, costituisce un’indagine senza precedenti sulle opere d’arte create segretamente nei campi di sterminio nazisti. Un mondo occulto che prende forma nella testimonianza diretta dei pochi sopravvissuti e che è oggi patrimonio di collezioni, sia pubbliche che private, raccolti in numerosi paesi: dalla Francia a Israele, dalla Polonia alla Svizzera.

(15 novembre 2013)