Qui Milano – Cultura ebraica in scena a Bookcity

bookcityIl desiderio nascosto di ogni bibliofilo, appurata l’impossibilità di diventare un libro, è quello di adottarne uno. Proprio questa è l’iniziativa proposta dalla Comunità ebraica di Milano insieme alla casa editrice Giuntina, per il secondo anno di Bookcity, la serie di eventi culturali che animerà Milano da oggi fino al 24 novembre (nell’immagine un momento di Bookcity 2012). Questa domenica infatti, dentro la suggestiva cornice della Sinagoga centrale della città, ospiti d’eccezione presenteranno il proprio ‘piccolo’: il libro, edito da Giuntina, che hanno deciso di adottare. Per nulla stanco del successo di Bookcity dello prima edizione, Jewish and the City (poi fortunato titolo del festival ebraico dello scorso settembre), il direttore Shulim Vogelmann, è entusiasta del progetto. Un progetto che anche quest’anno ha un titolo appetitoso: Keep calm and keep jewish, liberamente ispirato ai manifesti affissi in Gran Bretagna in tempi di guerra da parte del re per non scoraggiare il popolo. “Tutto è nato per caso – racconta Shulim – parlavo al telefono con Francesca Bolino dell’ufficio stampa. Eravamo entrambi avviliti a causa della frustrazione di non riuscire a trovare il titolo adatto. Poi Francesca mi ha invitato a non farmi prendere dal panico, ‘keep calm’, ed io ho concluso dicendo: keep jewish!” Anche nella scelta degli oratori, Shulim si fida molto del potere dell’improvvisazione: “Per fortuna la casa editrice Giuntina può contare su tantissimi amici che tengo a ringraziare personalmente. Il mondo ebraico è davvero effervescente”. Durante lo scorso anno lo storico David Bidussa ha deciso di adottare l’intero catalogo, raccontando la storia della nascita di Giuntina: per questa edizione cosa c’è da aspettarsi? “La nostra casa editrice ha come scopo quello di armonizzare i diversi lati dell’ebraismo, dare spazio alla pluralità; è un vero e proprio caleidoscopio”. A conferma di ciò, i genitori adottivi saranno lo stesso David Bidussa, rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la guida Daniela Di Veroli, il giornalista Stefano Jesurum, Gheula Canarutto, autrice dell’ebook “(Non) si può avere tutto” e il giornalista Gad Lerner. Tanti i temi: dall’abc dell’ebraismo al celebre libro di Yerushalmi “Servitori di re e non servitori di servitori”. E se a scegliere un libro dovesse essere proprio Vogelmann? “Sceglierei 1948 di Yoram Kaniuk, da poco scomparso, perché è bellissimo, sincero ed estremo. Non chiude gli occhi, non rifiuta il confronto”. Bookcity offrirà anche altri spunti interessanti per il mondo ebraico: dall’appuntamento di giovedì 21 novembre con Bruno Osimo per discutere di traduzione e Isaak Babel alle 18:30 (Libreria Utopia, via Vallazze 34, aperitivo russo a cura dell’osteria Utopia. Isaak Babel, I racconti di Odessa), a “Vita dopo il Lager”, un incontro che si terrà venerdì 22 (ore 11:00, Fondazione Adolfo Pini, Corso Giuseppe Garibaldi 2). Il giorno più ricco sembra essere proprio domenica 24: alle 10.00 l’attrice Sonia Bergamasco farà un reading de “Il ballo di Irène Nemirovsky” (Sala della Balla), alle 10 e 30 nella Sala Weil Weiss si discuterà di ebrei italiani in fuga dal fascismo con Sandro Gerbi e Michele Sarfatti. Alla stessa ora al Piccolo Teatro Grassi, Miro Silvera, Giuseppina Manin e Andreé Ruth Shammah parleranno di film che curano l’anima. Alle 15.00 alla sinagoga centrale ci sarà “Keep calm and keep jewish”, mentre alle 18.00 all’Ambrosianaeum (Via Delle Ore 3) Haim Baharier e Alberto Melloni esploreranno i diari di Roncalli (Giovanni XXIII). Tantissimi appuntamenti, necessario a questo punto prendere il fiato e buttarsi: keep calm and keep jewish!

Rachel Silvera

(21 novembre 2013)