Thanksgivukkah, ringraziare fra le luci

Schermata 11-2456624 alle 14.33.41L’ultima volta fu nel 1888, la prossima sarà fra oltre 79mila anni. E così la comunità ebraica americana si prepara a festeggiare un evento davvero unico nella vita, la coincidenza tra il Giorno del Ringraziamento e la festa di Chanukkah, il giovedì 28 novembre 2013. Per capire quanto la faccenda sia seria, bisogna tenere presente che entrambe le festività sono molto sentite dallo zio Sam, fuori e dentro la comunità ebraica. Dal 2001 il presidente degli Stati Uniti organizza ogni anno un grosso party di Chanukkah alla Casa bianca (negli ultimi anni ha fatto addirittura kasherare le cucine per l’occasione) e sono più di tre decenni che il Commander-in-Chief partecipa all’accensione pubblica della chanukkiah, il grande candelabro a otto braccia della festa, a Washington DC. Il Ringraziamento, festività dal significato fortemente patriottico, istituita ufficialmente dal presidente Abraham Lincoln nel 1863 durante la Guerra di Secessione, è considerato un momento molto importante dagli ebrei d’America (addirittura si può ricordare un discorso del rebbe del movimento chassidico Lubavitch Menachem Mendel Schneerson, del dicembre 1984, in cui si collega lo spirito del Ringraziamento alla festa di Chanukkah, sottolineando come gli ebrei abbiamo molto da ringraziare D-o per l’esistenza di un paese in cui essere liberi di osservare le mitzvot).
Così il mix fra le due occasioni, presto ribattezzato Thanksgivukkah, è stato davvero da fuochi d’artificio. È nata un’apposita e approfondita voce su Wikipedia e Manischewitz, una delle più importanti industrie alimentari kasher, ha lanciato immediatamente una linea apposita con imponente campagna pubblicitaria annessa e un concorso con premio da mille dollari per la miglior ricetta che unisca i sapori delle due ricorrenze. La pagina Facebook Thanksgivukkah conta migliaia di fan, e della faccenda si sono occupati in prima pagina quotidiani come il New York Times e il Wall Street Journal, che ha celebrato la creatività del piccolo Asher Weintraub, 9 anni, inventore di uno specialissimo “Menurkey” (Menorah + turckey, un candelabro a otto braccia a forma di tacchino, con la coda che funge da reggicandele). Poi naturalmente ci sono le decorazioni, che non possono mancare e soprattutto le ricette (alle pagine 2 e 3 di DafDaf troverete un assaggio: viene infatti proposta ai bambini la ricetta delle challot alla zucca, realizzata dall’autrice del blog di cucina Labna.it, riproposta nell’immagine). Il giornale ebraico statunitense Forward poi ha addirittura aperto una sezione speciale Thanksgivukkah sul proprio sito.
Certo qualcuno fa notare come la Thanksgivukkah-mania con tutto il suo moltiplicarsi di tamtam mediatico e marketing di cibi e merchandising abbia fatto perdere di vista il vero significato delle feste. Cosa per altro non di certo esclusiva di questo specifico appuntamento. L’anno prossimo e per i successivi ottantamila, Thanksgivukkah sarà solo un ricordo. E allora, tutto sommato, se qualcuno sente l’impulso irrefrenabile di comprare una chanukkiah a forma di tacchino a eterna memoria del momento, in fondo lo si può comprendere.

Pagine Ebraiche, dicembre 2013

Immagine di Luisa Valenti, DafDaf 39, dicembre 2013

(28 novembre 2013)