…Etty

“Vorrei essere un balsamo per tante ferite”, scriveva da Westerbork. E lo fu davvero, nei lunghi mesi trascorsi nel campo olandese di transito, prendendosi cura di adulti e bambini, consolando e rasserenando, fino a che nel settembre 1943 non fu mandata ad Auschwitz. Vi morì il 30 novembre, settant’anni fa, a ventotto anni. Inizialmente ignota, divenne sempre più conosciuta a partire dagli anni Ottanta, fino a rivelarsi come una delle voci più profonde e significative della Shoah. E Adelphi, che già aveva pubblicato negli anni Ottanta il suo Diario e le sue Lettere, li ha riproposti recentemente in edizione integrale, due spessi volumi fitti di riflessioni e di stimoli morali ed intellettuali, una voce forte e piena di umanità dagli abissi del male.

Anna Foa, storica

(2 dicembre 2013)