Ugei – Partecipazione e dialogo, i giovani lanciano la sfida
La necessità di trovare una soluzione per garantire la più ampia rappresentatività e allo stesso tempo rispettare le regole previste per assicurare una partecipazione consapevole. Le migliori modalità per raccogliere la sfida del dialogo interreligioso. La particolare attenzione nei confronti di ciò che riguarda lo Stato d’Israele, tanto nella volontà di lavorare per raccontarne e approfondire la vita e le sfumature meno note, quanto sull’aspetto del perseguimento del processo di pace. Sono questi alcuni dei temi che hanno animato il dibattito del XIX Congresso dell’Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei), che ha inoltre eletto i componenti del Consiglio esecutivo 2014: il più votato è risultato il torinese Simone Disegni, indicati poi Noemi Di Segni (Roma), Filippo Tedeschi (Torino), Gabriele Fiorentino (Roma), Benedetto Sacerdoti (Padova), Serena Levi (Roma), Raffaello Naim (Roma), Daniel Perugia (Roma), Talia Bidussa (Milano).
Il Congresso si è svolto nella Capitale per la prima volta dal 2005 e ha visto una partecipazione secondo molti inferiore alle attese, in particolare proprio da parte dei giovani della Comunità ospite. Numerose sono state inoltre le richieste di poter prendere parte con diritto di voto esclusivamente all’ultima giornata di lavori. Una richiesta non conforme alla lettera dello Statuto Ugei, che prevede la necessità di accreditarsi già alla prima giornata ed è stata però già in passato in parte derogats per casi simili: all’ufficio di presidenza del Congresso, formato da ugeini storici (Shemuel Lampronti, Tobia Zevi e Fabiana Pontecorvo), è andato il compito di trovare una soluzione di compromesso, permettendo l’accredito anche nella seconda giornata appena dopo il termine dello Shabbat (soluzione che non ha comunque soddisfatto tutti, sia dalla parte di chi riteneva andassero rispettate le regole previste, sia da quella di chi chiedeva una completa flessibilità).
Dal punto di vista del dialogo interreligioso acceso dibattito a proposito dell’opportunità o meno di riprendere un percorso di confronto con l’associazione Giovani musulmani d’Italia (Gmi). L’Ugei aveva interrotto i rapporti con il Gmi nel 2011 in seguito all’utilizzo da parte della dirigenza di allora di una terminologia molto violenta e ricca di infondatezze storiche nei confronti di Israele, in occasione della rassegna culturale organizzata a Milano “Unexpected Israel”. Dirigenza dell’organizzazione che nel frattempo però si è completamente rinnovata e ha chiesto negli scorsi mesi di poter tornare a confrontarsi con i Giovani ebrei, come ha riferito nella sua relazione la presidente uscente Alessandra Ortona (che non si è ricandidata). “Nell’ottica di portare avanti un dialogo e un confronto costruttivo con associazioni giovanili di diverse culture e fedi religiose, abbiamo compiuto un passo importante – si legge nel documento – La dirigenza entrata in carica poco meno di un anno fa, totalmente rinnovata, ci ha cercati per riaprire al dialogo e intraprendere un nuovo percorso di conoscenza e rispetto reciproci”. Ortona ha riportato lo svolgimento di un primo incontro in forma privata e ha sottolineato la volontà di procedere in maniera graduale, arrivando nelle prossime settimane alla stesura di un documento congiunto per stabilire le linee guida circa le modalità e i contenuti della collaborazione. Un percorso che è stato accolto dal Congresso con una mozione in materia di dialogo interreligioso che raccomanda al Consiglio di proseguire su questa strada ed è stata fortemente osteggiata da una parte dell’assemblea, molto scettica a proposito della scelta di confrontarsi con il Gmi dopo quanto accaduto, ma che alla fine è stata approvata dalla maggior parte dei partecipanti.
Mandato al Consiglio 2014 anche per creare occasioni di approfondimento sui temi legati allo Stato d’Israele, per raccontarne la vita e l’eccellenza in tanti settori, per contrastare i tentativi di boicottaggio, specie in ambito accademico, e per collaborare con associazioni che si occupano di promuovere il processo di pace.
Tra le numerose mozioni approvate, attenzione anche agli aspetti più significativi della vita dell’Ugei, dall’organizzazione di eventi nelle piccole e nelle grandi Comunità, alla comunicazione, con il rilancio del progetto del giornale Hatikwa, alla lotta ferma alle discriminazioni di qualunque tipo.
Non è stato affrontato invece il tema dell’apertura alla partecipazione (senza diritto di voto) agli eventi Ugei ai giovani non iscritti a Comunità ebraiche italiane ma in percorso di conversione o figli di un iscritto e portatori di un reale interessamento nei confronti dell’ebraismo confermato dalla partecipazione ad attività ed eventi comunitari, tema che era stato al centro di un intenso dibattito al Congresso straordinario di Milano dello scorso maggio, con due mozioni approvate in questa direzione. Il Congresso di Roma si è limitato a votare una mozione che invita il Consiglio a organizzare un ciclo di incontri in materia.
Nelle prossime settimane il Consiglio 2014 si riunirà per eleggere il presidente.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(2 dicembre 2013)