Qui Firenze – Il coraggio di San Frediano
Hanno scavato negli archivi del convento trovando nuovi atti, nuove testimonianze per ricomporre una grande storia di coraggio che vede il coinvolgimento di numerosi esponenti del clero fiorentino, al fianco della Delasem, nel salvataggio di perseguitati ebrei durante il nazifascismo. Se oggi il quadro è più fluido e denso di particolari lo si deve all’impegno delle suore del convento di piazza del Carmine, protagoniste di un lavoro di ricerca – nel nome dell’arcivescovo Elia Dalla Costa – che sarà presentato nel pomeriggio assieme alla Comunità ebraica di Firenze e alla presenza di alcuni sopravvissuti e loro discendenti. Un nuovo impegno di Memoria che arriva a pochi giorni dall’attribuzione del titolo di Giusto tra le Nazioni a due donne fiorentine: Vittoria Valacchi (98 anni, ancora in vita) e sua zia Elena Cecchini.
“Si tratta di un’iniziativa partita spontaneamente dal convento, che la Comunità ha accolto con la consapevolezza di quanto sia importante far luce sul passato e allo stesso tempo offrire un insegnamento alle nuove generazioni”, spiega il presidente Sara Cividalli.
La documentazione in oggetto ripercorrerà i momenti più significativi della storia del convento e le azioni eroiche che vi furono compiute fino a quando, il 27 novembre del ’43, l’irruzione di un gruppo di nazisti porterà alla cattura e alla deportazione di alcune decine di donne, tra cui molte bambine, verso i campi di sterminio. Centrale in questo racconto la figura di suor Ester Busnelli, superiora delle Francescane, che mise a disposizione alcuni luoghi del convento rispondendo alla chiamata dell’arcivescovo Dalla Costa. Entrambi sono stati nominati Giusti tra le Nazioni: Suor Busnelli nel 1995, Dalla Costa lo scorso anno.
L’incontro odierno si aprirà alle 17 con i saluti della superiora provinciale Giuliana Tabanelli, dell’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, del sindaco Matteo Renzi, del presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli, del rabbino capo Joseph Levi. Ad accompagnare la cerimonia una performance musicale della Balagan Cafè Orkestar diretta da Enrico Fink e composta da Jacopo Nocchi, Tamar Levi, Camillo Mingozzi, Andrea Guidotti, Eugenio Bacchini.
Tra le testimonianze che saranno ascoltate quelle del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, che proporrà alcune registrazioni inedite del padre Emanuele che, 12enne, fu inizialmente nascosto in piazza del Carmine prima di essere trasferito presso il convento di Santa Marta a Settignano.
Destinate a restare indimenticabili le parole di Lea Reuveni (nella foto), sopravvissuta diretta che ebbe salva la vita dichiarandosi cittadina ungherese in un periodo storico in cui le relazioni diplomatiche tra Germania e Ungheria rendevano più difficoltose le deportazioni di ebrei verso i lager.
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(10 dicembre 2013)