Qui Torino – Resistenza in alta quota

paraloupÈ stato presentato ieri sera in Comunità “Resistenze. Quelli di Paraloup”, la storia di un piccolo borgo del cuneese in cui nacque la Resistenza, uno di quei luoghi della memoria che la Fondazione Nuto Revelli ha voluto preservare e recuperare. La serata, organizzata dal Gruppo di Studi Ebraici, ha visto intervenire, insieme ai curatori del volume, Tullio Levi, Alberto Cavaglion e Bruno Maida. Il volume edito dal Gruppo Abele e curato da Beatrice Verri e Lucio Monaco, racconta come si siano potute incrociare tante vicende diverse, compresa quella dei profughi di Saint Martin Vésubie, a Paraloup, un piccolo borgo di montagna del Cuneese. Dove abitarono per secoli montanari e pastori, frammenti di quel mondo dei vinti che costituisce oggi un riferimento ineludibile per chi guarda a nuove forme di convivenza tra le persone e con la natura operò, nelle baite che sono state ristrutturate dalla Fondazione Nuto Revelli, la prima banda partigiana di Giustizia e libertà del Cuneese, guidata da Dante Livio Bianco, Duccio Galimberti e, più tardi, dallo stesso Nuto Revelli. Il volume racconta la vita del borgo prima del Novecento attraverso le testimonianze di pastori, contadini e montanari che vi abitarono, e come si sia arrivati alla scelta antifascista maturata subito dopo l’8 settembre. Al libro è allegato un dvd che raccoglie alcune testimonianze, fra cui quella di Enzo Cavaglion, uno dei dodici che il giorno successivo salirono a Paraloup.

a.t. twitter @atrevesmoked

(12 dicembre 2013)