Qui Milano – I conti con la crisi
Non si è parlato di Scuola nel corso dell’Assemblea della Comunità ebraica di Milano, contrariamente alle aspettative dato che la sorte dell’istituto era stato uno dei punti più dibattuti nell’ultima riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
In quell’occasione il Consiglio UCEI, su proposta di alcuni componenti romani, aveva approvato tra l’altro l’erogazione di una somma fino a 500mila euro in favore della Scuola di Milano, previa presentazione di un piano strategico sulla situazione finanziaria dell’ente. Fondi che, come ha spiegato l’assessore comunitario al Bilancio Raffaele Besso non sono stati inseriti nel Preventivo 2014 perché connotati da profili di incertezza (assente tra l’altro all’assemblea l’assessore alla Scuola Davide Hazan, presente invece l’assessore UCEI competente, e Consigliere comunitario, Raffaele Turiel, così come il vicepresidente UCEI Roberto Jarach).
“Attraversiamo un momento difficile, noi come tutto il paese. Per questo è il momento di chiedere la collaborazione di tutti. Stasera mi aspettavo una maggiore partecipazione” le parole con cui il presidente della Comunità Walker Meghnagi ha aperto il ritrovo.
All’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio preventivo 2014 e la discussione del progetto di trasferimento dell’Ufficio rabbinico dal complesso di via Guastalla, sede della Sinagoga centrale, all’edificio scolastico, dove già si trovano tutti gli altri uffici comunitari.
A presentare i numeri previsti per l’anno 2014 è stato l’assessore Besso. Numeri che confermano un deficit di gestione ordinaria molto elevato, sebbene in diminuzione rispetto agli esercizi precedenti, da oltre 2milioni e 100mila a meno di 1 milione e 900mila euro, che si prevede di coprire per circa la metà attraverso la dismissione di immobili.
È stato tra l’altro presentato agli iscritti lo stato dell’arte relativo all’accertamento portato avanti negli ultimi anni dalle autorità fiscali nei confronti della Comunità milanese. Di pochi giorni fa la notizia della notifica del dispositivo, che prevede il pagamento di una somma superiore al milione e mezzo di euro, da versare in tre anni in rate trimestrali, derivante dalle imposte arretrate e dalle sanzioni conseguite al mancato riconoscimento dello status di onlus all’ente comunitario. Una situazione che può in prospettiva rappresentare un grave precedente per tutte le Comunità italiane, con Milano che rimane in costante contatto con l’UCEI, come ha sottolineato commentando l’esito dell’assemblea lo stesso Besso. “Abbiamo 60 giorni di tempo per capire come muoverci, già la prossima settimana è in programma un incontro con l’UCEI per analizzare la situazione”.
Tra le voci di bilancio approfondite, quella per la Comunicazione, con la previsione di un investimento extra rispetto all’anno 2013 dedicato a progetti di sviluppo per le testate comunitarie, come richiesto dal nuovo assessore alla Comunicazione e Consigliere UCEI Guido Osimo.
Archiviata con approvazione a larghissima maggioranza (solo pochi astenuti, nessun contrario), la discussione sul Bilancio preventivo 2014, i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi sulla questione del trasferimento dell’Ufficio rabbinico, già oggetto di vivace dibattito dentro e fuori dal Consiglio.
A presentare il progetto il Consigliere con delega al personale Claudia Terracina (assente l’assessore al Culto Rami Galante), che ha spiegato i benefici in termini di maggiore presenza del rabbino capo Alfonso Arbib nella zona dove vive e si muove la maggior parte della Comunità e di opportunità di sinergie per il personale con gli altri dipartimenti comunitari.
Di orientamento contrario allo spostamento la maggior parte degli interventi del pubblico, alcuni portati proprio da “guastalliani” appassionati, che hanno ricordato come siano tanti gli iscritti della Comunità che ancora gravitano intorno a quella parte di Milano.
Ed è proprio a loro che lo stesso rav Arbib, intervenendo all’assemblea, che ha chiesto uno “scatto d’orgoglio”. “Via Guastalla è il Tempio della Comunità, ma è anche il vostro e di voi ha bisogno, perché come qualsiasi altro Bet Haknesset, non può vivere senza che i suoi frequentatori se ne facciano carico. Da quando sono diventato rabbino capo, via Guastalla è il mio tempio e vi sono molto legato. Se continuerà a essere solo la Comunità a occuparsene, temo per il suo futuro”.
Terracina ha rassicurato sul fatto che l’apertura dell’Ufficio rabbinico a scuola non comporterebbe l’abbandono del complesso di via Guastalla, e tanto meno del tempio o la diminuzione dei servizi religiosi, Besso ha inoltre ricordato come il trasferimento avverrà soltanto se la ristrutturazione necessaria potrà essere a costo zero per la Comunità attraverso l’intervento di sponsor. Il presidente Meghnagi ha infine ringraziato per gli interventi e assicurato che la discussione proseguirà nel prossimo Consiglio.
A rimanere nell’aria, nel corso dell’assemblea, una domanda di fondo: come garantire la sostenibilità economica della vita comunitaria a fronte di un deficit strutturale così alto? Una risposta dovrà essere fornita dalle due Commissioni dedicate approvate nell’ultima riunione di Consiglio, una per il lavoro sul controllo di gestione (sulla scia di quanto già intrapreso con la realizzazione di una centrale acquisti) e l’altra con finalità strategica più generale.
L’appuntamento, per parlare ancora di numeri, ma soprattutto di valori e di contenuti in questa prospettiva, è per una nuova assemblea comunitaria che dovrebbe venire convocata verso febbraio.
“Da gennaio sarà operativa la nuova piattaforma di contabilità sviluppata con l’UCEI e avremo anche una situazione più definita relativa allo stesso bilancio – ha spiegato Besso – Sarà un buon momento per discuterne. E allora dovremo fare di tutto perché la partecipazione degli iscritti sia maggiore. Ciò che rav Arbib ha detto a proposito della sinagoga di via Guastalla, a mio parere va declinato a proposito dell’intera comunità. Abbiamo bisogno del sostegno della gente”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(17 dicembre 2013)