Voci a confronto
Le parole usate dal presidente del Congresso Ebraico Europeo Moshe Kantor, nel commentare l’esultanza dell’attaccante francese Nicolas Anelka, ieri a segno in Premier League sono state chiarissime: “Nient’altro che un saluto nazista, soltanto meno noto al grande pubblico. Per questo ci auguriamo che vengano presi provvedimenti della stessa durezza”. E la notizia compare oggi su numerose testate (Corriere della sera, Stampa, Gazzetta e Corriere dello sport ed altri) accompagnata da immagini inequivocabili, chiaramente collegate al fenomeno già segnalato anche sul portale dell’ebraismo italiano moked.it a metà dicembre. Lo sdegno della Francia trova corrispondenza nella decisione di vietare gli spettacoli del discusso comico di origine camerounense Dieudonné Mbala Mbala, antisemita di estrema destra che nei suoi show è solito inneggiare alla Shoah (Nazione – Carlino – Giorno) e che sarebbe l’ispiratore del gesto di Anelka. Su Il manifesto Anna Maria Merlo spiega che il ministro francese degli Interni Manuel Vals avrebbe deciso di inviare ai prefetti una circolare che mermetterà di valutare, caso per caso, se gli spettacli di Dieudonné sono “una turbativa dell’ordine pubblico” e se dovranno venire proibiti. L’antisemitismo in Francia è un reato, non un’opinione.
A Bologna un artigiano ha messo in atto una clamorosa protesta (raccontata su Il resto del Carlino – Bologna) esponendo in vetrina una stella di David e un cartello in cui paragona gli artigiani a partita Iva ai negozianti ebrei durante il nazifascismo.
E la banalizzazione della Shoah e dei suoi simboli, utilizzati “come sintesi potentissime di significati condivisi” ma con leggerezza e con “il difetto di essere così universali con una tale leggerezza e universalità da diventare superficiali” (Corriere della Sera – La Lettura) ritorna anche con l’utilizzo dell’immagine di Anne Frank, che nell’ultima edizione di X Factor campeggiava tatuata sul braccio di una concorrente.
Molte testate, fra cui Sole 24 ore, Corriere, e Giornale raccontano come in Egitto sia riesplosa la rabbia: per protesta contro la messa al bando dei Fratelli Musulmani ieri militanti islamisti hanno bloccato gli esami e messo a fuoco due facoltà a al-Azhar, che è diventata l’epicentro di scontri molto violenti con le forze di sicurezza. E secondo l’Osservatore Romano la situazione rischia di diventare instabile anche in Libano, dove sono sempre più pesanti le ricadute del conflitto siriano sui fragili equilibri del paese. Mentre la Repubblica riporta come a papa Francesco sia arrivato da Assad un messaggio di ringraziamenti e di rassicurazioni sulla difesa delle comunità cristiane, a confermare la speranza di Damasco in un intervento del Vaticano come possibile mediatore sulla questione siriana.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(29 dicembre 2013)