Il nuovo tic a braccio teso
un ritorno inquietante

Un fenomeno inquietante, come inquietante è il successo mediatico che lo accompagna, veicolato dagli immancabili social network, che stanno contribuendo ad amplificare e moltiplicare il fenomeno. Potrebbe essere un giochino come tanti: chiedere a persone anche sconosciute di mettersi in una posa particolare, fotografarle e poi postare la foto su facebook, o su un sito costruito apposta. Peccato che la posa preveda una rivisitazione del saluto nazista, e i luoghi abbiamo un valore simbolico forte. Che lo sfondo sia Treblinka, oppure Auschwitz, che si veda la facciata di una sinagoga o che il soggetto sia un ignaro soldato israeliano, tutto contribuisce a far pensare che l’intenzione sia molto precisa, e che si tratti dell’ennesima preoccupante riprova che lo strisciante antisemitismo dietro questi gesti sconsiderati sia ben più forte e diffuso di quanto si voglia ammettere.
Un quadro su questo inquietante fenomeno è stato dato nell’arco della conferenza della World Zionist Organization a New York dal Dipartimento per il contrasto dell’antisemitismo dell’ente. A quanto risulta, la rivisitazione del saluto nazista, con un braccio teso verso il basso e l’altro posto sulla spalla, nasce dalla mente del comico francese e politico Dieudonné, noto per le sue affermazioni antisemite e più volte condannato dalle Corti francesi proprio per i suoi violenti attacchi contro il mondo ebraico. Vicino al Front National di Marine Le Pen, Dieudonné si è fatto fotografare di fronte al Memoriale della Shoah di Berlino mentre faceva il saluto nazista. Per dare un’idea del personaggio, nel 2012 ha realizzato un film dal titolo L’antisemita, prodotto dal Centro di documentazione iraniana, in cui interpreta un alcolizzato violento vestito da ufficiale nazista e in cui compare il negazionista Robert Faurisson. Il film doveva essere presentato al Festival di Cannes ma è stato cancellato.
Dalle imprese di Dieudonné prendono quindi spunto le decine di persone che in giro per il mondo si sono fatte fotografare mentre facevano questo saluto nazista rivisitato. “Si sta diffondendo sempre più, in particolare su internet e sui social networks – ha spiegato Yaakov Haguel del WZO – non sembra un fenomeno di passaggio e sta coinvolgendo anche Israele. Dobbiamo prenderne atto e fermarlo”. Come ha ricordato al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth Eitan Behar, direttore del Centro per le comunicazioni sulla diaspora e contro l’antisemitismo, “il saluto a braccio teso è proibito nell’Unione Europea, e le persono possono essere arrestate per questo, così i neonazisti hanno deciso di farlo ma in una diversa modalità”. Diversa tanto da non essere compresa dalle persone ignare con cui queste figure si fanno ritrarre, spesso sorridenti e beffarde: di fronte al Kotel (Muro del Pianto), con soldati dell’esercito israeliano, sui binari di Auschwitz, con ebrei ultraortodossi. Non è un semplice gioco di pessimo gusto, nasconde una preoccupante offesa alla Memoria quanto all’identità ebraica, irrisa nella sua sensibilità con modalità becere. Sorrisi di scherno di chi, nel migliore dei casi, rappresenta il volto della superficialità della società moderna, nel peggiore, il simbolo del ritorno della violenta retorica antisemita. Tutti in ogni caso, sono parte integrante di un fenomeno di banalizzazione e negazione della Shoah che vede diversi protagonisti in Europa e non solo. Il populismo dilagante, la volontà di apparire e l’assoluta assenza di responsabilità di fronte ai propri atti sono il termometro di una deriva da non sottovalutare e su cui, come hanno dichiarato i vertici della World Zionist Organization nel merito di questo caso specifico, è necessario intervenire.

(17 dicembre 2013)