Qui Milano – Per il 2014 investimenti sull’informazione
Rinnovamento delle testate comunitarie, comunicazione istituzionale, servizi per gli iscritti. Per il 2014, la Comunità ebraica di Milano investe sull’informazione, con l’inserimento in bilancio di risorse aggiuntive rispetto all’anno precedente. Nuovo assessore competente, dopo le dimissioni dalla giunta di Joseph Menda, è Guido Osimo, che oltre a sedere nel Consiglio comunitario, è un componente del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Molti i progetti in cantiere. Partendo da una linea guida di fondo, riportare informazione e comunicazione a essere davvero un luogo di ritrovo della kehillah, perché gli iscritti possano tornare a sentire le testate edite dalla Comunità come un qualcosa di proprio, che parla di loro e a loro è dedicato. “Per questo vorrei costruire una rete di collaboratori che possano raccontare le storie di Milano, e dedicare quest’anno al riavvicinamento tra il nostro giornale e gli iscritti” spiega Osimo. Nel breve termine, la priorità va a un restyling grafico e contenutistico della tradizionale newsletter comunitaria del lunedì “che possa non soltanto comunicare gli eventi, ma anche fare informazione e nell’ambito della quale vengano riarmonizzate le esigenze di tante organizzazioni ebraiche che vogliono utilizzarla per raggiungere il pubblico”. Progetti di rinnovamento anche per il sito comunitario, che nell’idea dell’assessore dovrebbe sviluppare una nuova componente destinata ai servizi, con area riservata agli iscritti per favorire il collegamento tra il pubblico e l’istituzione. “Bisognerà capire come arrivare a questo tipo di gestione da un punto di vista organizzativo, ma penso sia una possibilità importante da garantire”. Per quanto riguarda il giornale in forma cartacea, Osimo ritiene importante mantenerlo nella sua forma attuale, riportandolo però più vicino ai temi della vita ebraica milanese. “Il lato negativo del formato magazine in cui attualmente viene stampato, molto bello dal punto di vista grafico, è la scarsa flessibilità per quanto riguarda la tiratura. Siccome ritengo possano esserci invece occasioni per cui valga la pena realizzare numeri speciali con tirature più ampie, si potrebbe pensare a un tipo di giornale diverso solo in queste particolari situazioni”. Dopo i numerosi casi mediatici che hanno coinvolto la Comunità negli ultimi mesi, un intervento è necessario anche nella prospettiva della comunicazione istituzionale. “Quello che mi interessa è arrivare a formulare una procedura per gestire le emergenze” conclude l’assessore.
Italia ebraica, gennaio 2013
(31 dicembre 2013)