Qui Modena – Fare Memoria dal territorio
“In qualche modo, si può affermare che la provincia di Modena abbia dentro di sé la complessità di ciò che accadde durante la Shoah: da un lato la persecuzione del campo di Fossoli, dall’altro la storia di salvataggio di Villa Emma a Nonantola”. Così il direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea Michele Sarfatti racconta la valenza di aver portato nella città emiliana la mostra itinerante “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”.
La storia di Fossoli e di Villa Emma, insieme a quella dell’editore modenese Angelo Fortunato Formiggini che si tolse la vita nel 1938, come gesto di protesta contro la promulgazione delle leggi razziste, sono infatti al centro delle sezioni tematiche di un’esposizione che conta anche molti documenti inediti dedicati proprio alla persecuzione antiebraica nel territorio.
A partecipare all’inaugurazione al teatro della Fondazione San Carlo, anche il presidente del Cdec e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Sacerdoti, il presidente comunitario Rino Rovatti, il sindaco di Modena Giorgio Pighi, il sottosegretario agli Interni Domenico Manzione e il prefetto Michele Di Bari (che ha consegnato nell’occasione cinque medaglie d’onore a cittadini italiani deportati nei campi nazisti).
Non ha potuto prendere parte all’evento invece la direttrice dell’Archivio di Stato di Modena Euride Fregni, tra gli abitanti colpiti dall’alluvione che ha messo in ginocchio la città negli scorsi giorni: solidarietà a tutti i modenesi in difficoltà è stata espressa dai partecipanti al convegno.
“Per iniziativa del ministero dell’Interno la mostra viene esposta ogni anno in una città diversa, ma in questo caso ha la particolarità di esporre anche molti documenti locali che sono stati offerti da centri di ricerca e istituzioni – spiega Sarfatti – E proprio da questa iniziativa è partito il progetto di una grande mostra documentaria per il prossimo anno attraverso un ulteriore lavoro di ricerca negli archivi del territorio. È sempre positivo vedere come da determinate iniziative possano scaturire nuove occasioni di studio e approfondimento”.
Organizzata dalla prefettura di Modena in collaborazione con archivio di Stato, Comune, Comunità, Fondazione Fossoli, Fondazione Villa Emma, Istituto storico di Modena e Fondazione Collegio San Carlo, la mostra sarà visitabile fino al 4 febbraio presso la Chiesa del Collegio San Carlo.
(22 gennaio 2014)