Qui Firenze – Per la Memoria, tutti i giorni
“La Memoria si fa tutti i giorni, non in una sola data istituzionalizzata. Questa è da sempre la linea della Regione Toscana e i risultati ottenuti in questo senso ci confortano”. Ideatore dei Treni della Memoria e artefice di numerose iniziative per la sensibilizzazione dei giovani sul tema del ricordo e della sua elaborazione, Ugo Caffaz è – anche quest’anno – il primo referente della Regione nell’organizzazione del programma degli eventi legati al 27 gennaio. Appuntamenti che sono in continuità con il lavoro svolto nel corso dell’anno nelle scuole e che rappresentano, spiega Caffaz, un formidabile momento di aggregazione e confronto. Su tutti l’esempio del meeting che ogni due anni richiama quasi 10mila studenti toscani al Palamandela per ascoltare le parole dei Testimoni ma anche di alcuni grandi intellettuali della nostra epoca. Filo conduttore di questa edizione sarà proprio il pensiero degli intellettuali “di regime” utilizzati in funzione propagandista dai tiranni di Italia e Germania. La sfida: coglierne gli aspetti più controversi, comprenderne forma mentis e pensiero, acquisire consapevolezza che dietro un grande cervello e una profondità di pensiero non comune possono nascondersi i veleni di un’ideologia malata. “Quale fu il ruolo di questi intellettuali. Come dobbiamo rapportarci alla loro produzione artistica e culturale? Sono domande estremamente stimolanti – afferma Caffaz – sulle quali ci soffermeremo con l’obiettivo di favorire il rafforzamento della capacità critica dei nostri giovani. Una sfida imprescindibile e di grande attualità”. Nella città che ha recentemente accolto con profonda emozione il riconoscimento dello Yad Vashem per le figure di Elia Dalla Costa e Gino Bartali, il ruolo dei Giusti tra le Nazioni non poteva non essere centrale. E infatti l’appuntamento al Palamandela, in programma la mattina del 27 gennaio, sarà dedicato proprio a quanti – nei mesi più bui – fecero prova di coraggio a rischio della propria vita. Dalla Shoah e dal racconto di chi vi si oppose si passerà quindi ad altri drammatici capitoli del Novecento con la consapevolezza che, al passato, “ci si rivolge per apprendere una lezione che ispri il nostro presente e il nostro futuro”. Tra gli ospiti le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz‐Birkenau; Kitty Brown Falaschi, sopravvissuta a Bergen‐Belsen; Marcello Martini, deportato politico a Mauthausen. Saranno inoltre presenti una donna testimone del genocidio cambogiano e Gabriele Nissim, presidente di Gariwo e ideatore della Giornata europea dei Giusti. Per parlare di diritti individuali ci si soffermerà infine sui nuovi flussi migratori che interessano il bacino del Mediterraneo con un riferimento, in particolare, al recente dramma di Lampedusa in cui hanno perso la vita centinaia di persone. Concluderà l’evento un momento musicale sotto la guida artistica di Enrico Fink. Il linguaggio della musica sarà centrale in occasione di vari eventi. Tra gli altri una serie di concerti e incontri che avranno luogo questo pomeriggio su impulso, oltre che della Regione, di Scuola di Musica di Fiesole, Conservatorio Cherubini, Rete Toscana Classica e Museo della Deportazione di Prato. “C’è musica e musica (musica e regime: compositori proibiti, perseguitati oppure celebrati dal nazismo)”, questo il titolo dell’iniziativa. Nell’occasione verranno eseguite musiche di Wagner, Strauss, Hindemith, Schul, Schulhoff oltre a musiche klezmer curate dal laboratorio della Comunità ebraica. In contemporanea con la cerimonia al Palamandela, inoltre, è prevista la consueta riunione solenne del Consiglio regionale. Ad intervenire il presidente del Consiglio Alberto Monaci, la storica e consigliere UCEI Liliana Picciotto, il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e Perla Levy Calò, che racconterà la straordinaria storia di solidarietà che vide protagonista la comunità montana di Raggiolo nei mesi più bui (si veda Italia Ebraica settembre 2013).
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(26 gennaio 2014)