Qui Roma – Un ulivo per Shlomo Venezia
“Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto… Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio”. Risuonano nella loro dolorosa durezza le parole di Shlomo Venezia, uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau. Esperienza indescrivibile su cui a lungo Venezia mantenne il silenzio per poi decidere di testimoniare al mondo l’orrore del passato, della distruzione, della Shoah. A lui, ebreo di Salonicco di nazionalità italiana, è dedicato l’ulivo (accompagnato da una targa) piantato ieri nel Parco della Pace di Roma. Alla cerimonia erano presenti la moglie di Venezia, Marika, e i loro tre figli Alberto, Mario e Alessandro; al loro fianco il presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori e il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
(28 gennaio 2014)