Qui Milano – Un calcio all’indifferenza
I movimenti ebraici Hashomer Hatzair, Benè Akiva, Ghetton, le Acli-Ipsia cattoliche, i protestanti d’Italia, la Coreis islamica, rom e sinti, Arcigay, Associazione Bambini in Romania, Hammers Parco Lambro, i Ragazzi dell’Arcobaleno. Da nominare tutti i partecipanti al Torneo di calcio della Memoria, perché è stata la presenza di ciascuno a donare all’iniziativa il suo significato più autentico, al di là dei vincitori delle partite. E ricca di ospiti è stata la cerimonia di premiazione al Memoriale della Shoah di Milano, dedicata innanzitutto alla figura che la manifestazione ha voluto ricordare: Arpad Weisz, allenatore ebreo ungherese, tre scudetti conquistati alla guida di Inter e Bologna, assassinato ad Auschwitz nel 1944.
A portare il proprio saluto durante la cerimonia, introdotta dalla giornalista di Pagine Ebraiche Rossella Tercatin, sono stati il vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach, il consigliere del Comune di Milano Ruggero Gabbai, il consigliere di Zona 1 Filippo Jarach, il consigliere della Comunità ebraica Afshin Kaboli, che guida l’Assessorato ai Giovani primo motore dell’iniziativa, Mauro Montalbetti, presidente nazionale Ipsia-Acli, Dijana Pavlovich della Consulta rom e sinti, Leone Hassan, della start-up Sportboom.
Grande la partecipazione del pubblico, con tanti rappresentanti delle venti squadre che hanno preso parte al torneo (suddiviso in quattro categorie: 12-14 anni, 15-18, over 18 e femminile).
Applauditissimi i giornalisti Matteo Marani e Federico Buffa, rispettivamente autore del libro che ha riscoperto la figura di Weisz “Dallo scudetto ad Auschwitz” (Aliberti Editore), e volto di Sky Sport che ha firmato il documentario tratto dal volume. A loro per l’impegno nel ricordare e divulgare attraverso il linguaggio dello sport, è andato il riconoscimento della Comunità ebraica di Milano, consegnato dal presidente Walker Meghnagi. Mentre Federico Ferri di SkySport ha simbolicamente donato il documentario al direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea Michele Sarfatti.
Poi il tempo delle premiazioni dei ragazzi, con un’altra presenza speciale, Evaristo Beccalossi, campione d’Italia con i nerazzurri nel 1980.
Per tutti l’auspicio di un’iniziativa che possa ripetersi negli anni a venire, per promuovere i valori della Memoria attraverso la passione di chi ama lo sport e nel nome di chi tanto lo ha amato. E dare un calcio a quella parola incisa a lettere cubitali all’ingresso del Memoriale: indifferenza.
(3 febbraio 2014)