Qui Pisa – Il questore Giusto
“Angelo de Fiore, con la sua testimonianza di vita, il suo spirito di servizio e i suoi valori etici e morali che portò con coerenza fino in fondo costituisce un esempio e un modello per tutti noi in quanto esseri umani. E può sicuramente essere una figura di riferimento anche per tutti noi servitori dello Stato di oggi, sia qui in Italia sia da noi in Israele, in particolare per tutti i componenti, responsabili e non, delle forze dell’ordine e delle forze armate, per l’importante e oneroso servizio che hanno scelto di svolgere”. Lo ha affermato l’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon rendendo omaggio ad Angelo de Fiore, ex questore di Pisa che lo Yad Vashem ha voluto riconoscere come Giusto tra le Nazioni per il suo impegno nel salvataggio di numerosi ebrei nei mesi in cui a Roma infiurò la persecuzione nazifascista. Tra i suoi meriti quello di aver alterato gli schedari e i registri della deportazione permettendo a molte persone di mettersi in salvo.
Ieri, nella questura pisana, la scopertura di una targa commemorativa in suo ricordo. E a seguire, all’aeroporto cittadino, la piantumazione di un ulivo e l’inaugurazione di una scultura (“La Giustizia”) dell’artista Rolando Stefanucci. Ad intervenire, tra gli altri, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza, il questore Gianfranco Bernabei, il sindaco Marco Filippeschi, il capo della Polizia Alessandro Pansa e il prefetto Francesco Tagliente. In rappresentanza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane il consigliere Anselmo Calò, delegato per Pisa e coordinatore delle commissioni UCEI.
“Sono fiera di questa commemorazione. Durante il semestre europeo a guida italiana – ha affermato il ministro Carrozza – porteremo avanti iniziative per far sì che anche il resto d’Europa coltivi la memoria contro ogni rigurgito antisemita e di razzismo”. Commovente la testimonianza del figlio Paolo de Fiore, già presidente del Tribunale di Roma. “Mio padre – ha spiegato – era un uomo di forti principi morali. I suoi valori erano la dedizione al lavoro, allo studio e l’amore per la famiglia”.
(Nell’immagine la scultura “La Giustizia”)
(4 febbraio 2014)