kasher…
Kasherut: non esiste argomento più legato al palato che non riempia, da sempre, le bocche di molti di noi. Kasher, Kasher Glatt, Kasher LeMehadrin…abbiamo imparato a controllare firme, teudot, documenti, hashgachot e nella storia della nostra generazione spesso le decisioni del mondo rabbinico ci hanno stupito, a volte in maniera positiva. Come fece il Bet Din di Boston quando dichiarò alcuni anni fa che il vino prodotto sfruttando gli chicanos, gli immigrati messicani, non era kasher date le disumane condizioni di vita e lavoro di quest’ultimi. Forse, oggi, oltre a controllare la moralità delle produzioni e dei prodotti kasher, dovremmo cominciare a controllare la moralità di chi firma le dichiarazioni di kasherut. Perché kasher non significa avulso da comportamenti morali. A meno che non siamo di fronte a ipotesi di nuove organismi sul modello di kosher nostra.
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
(21 febbraio 2014)