…antisemitismo

Oltre duecento copie del Diario di Anna Frank fatte a pezzi nelle ultime settimane negli scaffali di numerose biblioteche comunali di Tokio. Il centro Wiesenthal che eleva una vibrata protesta, la polizia che promette indagini. Questi i fatti.
Che il diario di Anna Frank sia uno degli obiettivi contro cui il negazionismo ha scagliato maggiormente i suoi strali, è noto. Approfittando del fatto che il padre di Anna, Otto, aveva sottratto alla pubblicazione alcune parti del diario, in particolare quelle che trattavano dei rapporti difficili tra Anna e la madre, i negazionisti si sono accaniti per definirlo un falso. Ora, per inciso, il Diario è pubblicato ovunque in edizione integrale. In realtà, quello che disturba i negazionisti non è il Diario in sè, che non tocca il tema dei campi dal momento che si ferma all’arresto della famiglia Frank, ma il suo valore primario nella crescita della memoria della Shoah. E’ stato, al suo primo apparire, un libro tradotto e letto ovunque nel mondo, creando emozione e interesse appassionato. Ricordo di averne visto bambina con la mia classe, nel 1957, l’edizione teatrale al teatro Eliseo a Roma, con una straordinaria Annamaria Guarnieri nel ruolo di Anna. E all’epoca, ancora non si portavano gli studenti al cinema e a teatro.
Un’altra constatazione inquietante è quella della crescita dell’antisemitismo in Asia, dal Giappone alla Tailandia alla Cina. Se ne è parlato, ma forse bisognerebbe rifletterci di più, perchè introduce nel nostro consueto quadro di riferimento sull’antisemitismo un contesto molto diverso, eppure anch’esso segnato dalla crescita del sentimento antiebraico e dal fascino del nazismo.

Anna Foa, storica

(24 febbraio 2014)