Milano – Premiati i Figli della Shoah
Liliana Segre, testimone per scelta
“Sa che cosa ci tengo a ricordare perché penso che non venga messo abbastanza in rilievo? Il ruolo fondamentale dell’Associazione Figli della Shoah”. A colloquio con Pagine Ebraiche, Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e oggi una delle voci più ascoltate e potenti sugli anni bui della storia europea, ha tenuto a mettere in rilievo l’impegno dell’organizzazione che dalla sua nascita 15 anni fa si è spesa con costanza e umiltà per mantenere vivo il ricordo dell’accaduto. Un’opera cui oggi rende omaggio la Provincia di Milano, che ha selezionato l’Associazione tra i destinatari del Premio Isimbardi nella Giornata della Riconoscenza.
Nella grande intervista pubblicata sul numero di marzo del giornale dell’ebraismo italiano, Liliana Segre racconta il suo impegno da testimone, una scelta forte, arrivata dopo decenni di silenzio e un lungo cammino interiore.
Nelle sue parole, l’accorata riflessione sul futuro della Memoria, che non si sottrae alle vicende più legate all’attualità, il dibattito circa l’opportunità di una legge che punisca il negazionismo come reato, quello sul ruolo di Pio XII durante la Shoah (ancora stamattina la difesa dell’Osservatore romano, che parla di “64 per cento degli ebrei a Roma aiutati in qualche modo da Pio XII”). E la rivelazione di Liliana: “Tornata da Auschwitz incontrai Pio XII”.
“Precisa, ispirata, carica di significato, emozione, moralità. Liliana Segre è nella narrazione orale, ciò che Primo Levi è stato nella scrittura” la descrive la storica della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Liliana Picciotto. (Il ritratto di Liliana Segre è di Giorgio Albertini)