Qui Milano – Amore e giustizia nella società

della rocca“Chi ama senza essere riamato soffre di una pena immeritata, di una punizione senza colpa”. Ha spiegato attraverso questa potente immagine il contrasto tra amore e giustizia rav Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L’occasione è stata quella del convegno “Tra ragione e fede. La dottrina sociale della Chiesa e la sua valenza ecumenica” organizzato dall’Università cattolica di Milano, nella sessione dedicata al confronto con il punto di vista delle altre religioni.
A fare da ponte nella contraddizione, l’etica e poi la misericordia. La capacità di abbandonare la propria centralità per pensare agli altri, quella di desiderare per loro ciò che si desidera per sé, seguendo l’esortazione di Levitico 18:19 “Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
“Nelle preghiere noi chiediamo a Dio di giudicarci con la misericordia e di insegnarci ad agire con misericordia e giustizia” ha sottolineato il rabbino, nel mettere in luce l’importanza dei due aspetti nella dimensione divina e dunque nell’agire sociale che da essa trae insegnamento. “Alla fine di Yom Kippur, terminiamo la giornata invocando per sette volte ‘D-o è il Signore’ – ha concluso rav Della Rocca – Questi due nomi significano S-o della misericordia è il Signore della Giustizia. Come a dire che la nostra azione qui in terra deve avere un riflesso, una corrispondenza con queste due dimensioni. Se D-o regge il mondo bilanciando amore e giustizia, altrettanto insegna a noi creature”.

(12 marzo 2014)