Pio XII e la farsa di Pave the Way
Secondo il suo stesso racconto, Gary Krupp, un ebreo americano che faceva il rappresentante di apparecchi terapeutici per malati di vario tipo, fu sorpreso una diecina di anni fa, tornando a casa, nel vedere che sul proprio telefono lampeggiava una lampadina. Era il segnale fatidico che avrebbe mutato tutta la sua vita. All’altro capo dell’apparecchio c’era niente di meno che il Rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, la stessa città dove abitava Krupp. Il cuore gli batteva forte mentre il diplomatico vaticano gli comunicava la grande notizia: il papa in persona aveva deciso di concedere una medaglia-ricordo, credo alla memoria di San Cristoforo, al signor Krupp, in segno di riconoscenza per le donazioni di materiale medico fatte a un ospedale cattolico. Krupp stentava a credere ai propri occhi quando gli fu consegnata la medaglia.
Da quel momento la sua vita non fu più la stessa, poiché decise di dedicarla a Pio XII, o piuttosto a mutare il pessimo ricordo che ne avevano gli ebrei. Come realizzare questo nobile sogno? Semplice: attraverso la raccolta di grandi somme di denaro fra ebrei e non ebrei americani da impiegare per questo scopo.
Bisogna riconoscere che Krupp ebbe molta inventiva. Egli raccolse e fotocopiò migliaia di documenti diplomatici negli Archivi Vaticani, divenuti di libera consultazione fino all’anno 1939, che non provavano nulla. Poi li sventolò sotto il naso di alcuni ebrei, che non essendo esperti nel ramo, credettero senza indugi che essi provavano al di sopra di ogni dubbio l’aiuto dato da Eugenio Pacelli agli ebrei.
Per anni Pacelli era stato Segretario di Stato, grande amico della Germania nazista, prima di diventare nel 1939 papa Pio XII. “Pave the Way”, l’organizzazione fondata da Krupp, si astenne dal rilevare alcuni fatti come per esempio che Pacelli firmò il primo accordo internazionale con Hitler, tre mesi dopo la sua nomina a Cancelliere nel 1933. Il suo predecessore, Pio XI si era rifiutato di riceverlo nel 1938 e lo stesso Mussolini aveva fatto sapere che sarebbe stato disposto a staccarsi da Hitler se così avesse fatto il Vaticano. Ma come descrive accuratamente la storica Emma Fattorini, ormai era troppo tardi. Il 17 novembre 1938 il governo di Mussolini emise il Decreto “Dichiarazione per la Difesa della
Divenuto papa, Pio XII fece distruggere il piombo già pronto per stampare una nuova enciclica che Pio XI aveva fatto preparare per condannare certi aspetti della politica nazista contro gli ebrei. Sotto Pio XII l’atteggiamento verso gli ebrei sarà di totale indifferenza alle loro sofferenze. Non gli mancarono le informazioni: il 6 giugno 1940, Pio XII riceve Vincenzo Soro di ritorno da Varsavia che gli racconta le uccisioni di ebrei sulla neve nei pressi della città. Nel 1941-42 Pio XII riceve in udienza particolare per due volte il cappellano militare Pirro Scavizzi che gli racconta come in Ucraina i nazisti abbiano già ucciso due milioni di ebrei. Sull’atteggiamento di Pio XII di fronte al 16 ottobre a Roma, basti dire che il papa ebbe due colloqui, il 17 e il 18 ottobre, con un diplomatico inglese e uno americano, ma non disse una parola sulla razzia già avvenuta contro gli ebrei. Dovremmo forse lodare la perfetta indifferenza di Pio XII di fronte al massacro degli ebrei di Roma?
Pio XII non ebbe nessun ruolo nella creazione dello Stato d’Israele e dopo la sua creazione fu suo antagonista frontale come dimostrò in ben tre encicliche. Sostenere che Pacelli aiutò la creazione dello Stato d’Israele è una farsa.
Sergio Minerbi, diplomatico
(24 marzo 2014)