Time out – Il complotto
Non stupisce che un leader di un movimento i cui deputati credono a scie chimiche e microchip nei cervelli creda al complotto giudaico massonico. Non stupisce, ma non per questo è meno grave. Le parole espresse da Beppe Grillo nella sua conferenza stampa sono ciò che di più scandalosamente antisemita ha prodotto il sistema politico italiano negli ultimi anni. Con la differenza che, rispetto al passato, ad esprimere certe idee non sono più partiti minoritari, ma la seconda forza politica del paese. Passi il fotomontaggio che è comunque sgradevole e inappropriato, passi l’offesa a Renzo Gattegna che vivrà lo stesso con felicità sapendo di non risultare simpatico a Grillo, ma ciò che è davvero inaccettabile è quella retorica complottista che accusa gli ebrei di essere una lobby finanziaria che sta dietro ai poteri forti e che si fa scudo della Shoah per difenderne gli interessi. Una propaganda gravissima che rievoca inequivocabilmente quella di chi la Shoah l’ha prima pensata e poi prodotta proprio sull’idea che fossero gli ebrei a rappresentare i poteri forti nemici del popolo. Ma su una cosa ha ragione il leader dei 5 Stelle, ogni epoca ha il suo fascismo e di quello del nostro tempo lui pare esserne il fiero portavoce.
Daniel Funaro
(17 aprile 2014)