Qui Milano – Giornata della lingua ebraica. Storia, musica e parole
Sacra e profana, povera e ricca, antica e moderna. In occasione della Giornata mondiale della Lingua ebraica, un momento di incontro per scoprire sfumature e identità di un idioma,che intreccia dentro di sé la millenaria storia del popolo ebraico e quella dello Stato d’Israele. Così al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano si sono ritrovati Sara Ferrari, docente di Lingua e Cultura ebraica all’Università degli Studi, lo studioso di ermeneutica biblica Haim Baharier e lo storico Alberto Cavaglion, in un dialogo moderato da Maria Modena Mayer, già professoressa di Lingua e Letteratura ebraica all’Università di Milano, e accompagnato dalla performance della cantante israeliana Yonit Shaked Golan, accompagnata al piano da Zvi Semel. A portare i saluti della Federazione sionistica italiana e dell’Associazione Italia-Israele di Milano organizzatori dell’evento (patrocinato dalla Comunità ebraica), Giuseppe Franchetti e Marco Paganoni.
Al centro dell’intervento di Ferrari, la figura di Eliezer Ben-Yehuda, colui a cui si deve la rinascita dell’ebraico come lingua parlata e quotidiana, la sua incredibile storia e visione, quella di ricomporre l’unità e la nazione ebraica attraverso le parole, mentre Alberto Cavaglion ha ricostruito il contesto storico e il percorso dell’ebraico nei secoli, prima e dopo il progetto di Ben Yehuda, e Haim Baharier ha riflettuto sulla dimensione spirituale.
A inframezzare gli interventi, le dolci note delle artiste israeliane. A dimostrare come l’ebraico sia anche una lingua per fare musica.
(20 maggio 2014)