riappacificarsi…
“Parlò l’Eterno a Moshè nel deserto di Sinai …” (Bemidbàr 1, 1) Ci fa notare il grande Maestro Rabbì Chayìm Yosèf David Azulai, conosciuto con il suo acronimo come Chiddà, che la ghematrià -il valore numerico, delle parole “Bemidbàr Sinai”, hanno lo stesso valore della parola “Shalom” – pace, cioè 378. I nostri Maestri hanno già fatto notare nella Mechilthà che commenta la Parashah di Yitrò, che quando le tribù d’Israele arrivarono nel deserto del Sinai, arrivarono unite, come è scritto (Shemòth 19, 2): “E si accampò lì Israele” come se fosse un unica cosa, un unico uomo, un unico cuore. Grazie a questa unità i nostri padri meritarono di ricevere la Torah dalla bocca del Signore. Aggiunge il Chiddà a riguardo: visto che questa Parashah viene letta tutti gli anni durante lo Shabbat che precede la festa di Shavuòt, sembra ovvio che in tale periodo bisogna cercare di riappacificarsi con il prossimo prima della festa che ricorda il dono della Torah. Così com’è uso di anno in anno riappacificarsi con il prossimo prima di Kippur.
David Sciunnach, rabbino
(21 maggio 2014)