Memoria – Una bambina perfetta
“Questa è una fotografia che ritrae me, Hessy Levinsons, scattata quando avevo circa sei mesi. È stata pubblicata sulla copertina di una rivista nazista datata 24 gennaio 1935. Vuole rappresentare il perfetto bambino ariano, ma ero io. Una bambina ebrea. Sulla copertina di una rivista nazista”. Hessy Levinsons Taft, che ha ora ottant’anni e insegna chimica a New York racconta che negli anni Trenta i nazisti avevano lanciato un concorso per sceglere il bambino ariano più bello, che sarebbe servito per una massiccia azione di propaganda. Un fotografo professionista, Hans Ballin, aveva fotografato la piccola Hessy su richiesta dei suoi genitori, entrambi cantanti d’opera che nel 1928 si erano trasferiti dalla Latvia in Germania. Spaventati delle possibili ripercussioni hanno chiesto a Ballin la motivazione del suo gesto e il fotografo, ben sapendo che la piccola era ebrea, aveva dichiarato di voler rendere ridicoli i nazisti. Il giornale, la cui testata significa “Sole in casa” era diretto da Kurt Herrman, amico di Hermann Goering, e la fotografia per la copertina venne scelta da Goebbels personalmente.
La famiglia di Hessy Levinsons (nell’immagine è ritratta, con la rivista, da Ohad Zwigenberg) riuscì nel 1938 a fuggire a Parigi, per poi arrivare a Cuba e infine negli Stati Uniti, nel 1949. I nazisti non fecero in tempo a scoprire che il loro modello di bambino ariano era, in realtà, una bimba ebrea… quella stessa bimba che ha da poco consegnato le fotografie a Yad Vashem, non senza provare – sono le sue stesse parole – “Un leggero senso di vendetta compiuta, e un poco di soddisfazione”.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(3 luglio 2014)