Aggressione al centro Chabad, esclusa la pista del terrorismo
“Un’azione criminale portata avanti da una personalità mentalmente disturbata che ha agito da sola senza alcuna connessione con organizzazioni terroristiche”.
Il dipartimento di polizia di New York ha diramato le seguenti informazioni relative alla matrice dell’aggressione perpetrata ieri nella sede centrale del movimento Chabad-Lubavitch da parte del 51enne Calvin Peters, ucciso da un agente dopo aver colpito con un coltello un giovane israeliano, Levi Rosenviat, durante un momento di preghiera all’interno della sinagoga di Crown Heights.
Mentre le autorità cittadine hanno predisposto un innalzamento delle misure di sicurezza per la difesa di sinagoghe e luoghi ebraici da segnalare che le condizioni di Rosenviat, che ha riportato ferite al collo e all’addome, sono date in lieve miglioramento.
“Siamo grati alle forze dell’ordine per l’immediatezza della loro azione. Se non fossero arrivati in tempo le conseguenze sarebbero potute essere devastanti” ha affermato la portavoce del movimento Chabad Chaim Landa.
Come riportato dai media l’aggressore è entrato nel centro al grido di “Ucciderà gli ebrei! Voglio uccidere gli ebrei!” per poi scagliarsi contro la vittima e, dopo un vano tentativo di arresto da parte degli agenti accorsi sul luogo dovuto alle resistenze di Peters, essere messo in condizione di non nuocere.
(10 dicembre 2014)