…Ucraina

Il re Putin è nudo, scrive Bernard-Henry Lévy, parlando dell’Ucraina, uno dei tre peggiori fronti di guerra del 2014. Il secondo è naturalmente la Siria, il terzo l’IS. Per Lévy, questo dell’Ucraina è stato il più importante. Infatti la sconfitta di Putin, che si va delineando in seguito alla crisi economica a cui hanno concorso le sanzioni dell’Europa, pone fine a una situazione che rischiava di portare a una sorta di ricostituzione imperiale, con conseguenze anche pesanti sugli altri fronti aperti nel mondo, in primo luogo la Siria. Lévy parla anche dell’antisemitismo tradizionale degli ucraini e ricorda la solidarietà delle due memorie di Holodomor e di Babi Yar, del massacro comunista per fame e di quello nazista per fucilazione. Il miracolo che è avvenuto, scrive ancora, è che durante la Comune di Kiev, con la libertà, non c’è più stato antisemitismo. Questo è bene dirlo e ripeterlo, perché tappa la bocca a quanti, troppi, ancora dicono degli ucraini in lotta contro Putin che sono nazisti e antisemiti. Ma è bello che nella libertà l’odio antisemita possa morire. È un auspicio per questo 2015 che ci troviamo davanti, tutto in salita, pieno di battaglie ancora da fare e di masse umane a rischio di sterminio. Buon 2015.

Anna Foa, storica

(29 dicembre 2014)