Storie – Il ponte per Anne Frank

avaglianoGiovani antirazzisti crescono. Nel nome di Anna Frank è nata nell’ottobre scorso un’associazione chiamata “Un ponte per Anne Frank”, promossa dalla ventisettenne scrittrice livornese Sofia Domino (autrice di un romanzo sul tema della Shoah, dal titolo “Quando dal cielo cadevano le stelle”), per non dimenticare l’Olocausto e combattere ogni forma di discriminazione, violenza, razzismo, antisemitismo. L’associazione ha già raccolto molte adesioni e ha avviato una partnership con l’associazione fondata negli Stati Uniti da Rhonda Fink-Whitman, autrice di “94 Maidens” (94 fanciulle), libro che racconta la storia di sua madre, ebrea berlinese sopravvissuta alla Shoah. Rhonda si è battuta, con successo, per rendere obbligatorio lo studio sulla persecuzione degli ebrei nello stato della Pennsylvania. Ora sono sei gli Stati americani che prevedono l’educazione alla Shoah nelle scuole (Florida, New Jersey, Illinois, California, New York e Pennsylvania). Tra gli amici dell’associazione figura anche Buddy Elias, cugino di Anne Frank nonché ultimo membro della sua famiglia ancora in vita. Uno dei progetti principali di “Un ponte per Anne Frank” è parlare della storia della Shoah nelle scuole, soprattutto attraverso le testimonianze (filmate o dal vivo) dei sopravvissuti. Il mio suggerimento è di affrontare anche il tema delle leggi razziste del 1938 e della Shoah italiana. Il sito ufficiale dell’associazione è www.unponteperannefrank.weeby.com

Mario Avagliano

(30 dicembre 2014)