Libération apre le porte, Parigi concede l’onore più alto
“Diamo il benvenuto ai nostri cugini. Accogliamo con delicatezza e attenzione il team decimato di Charlie Hebdo, che proseguirà la sua missione”. Sono le parole con cui il direttore di Libération, Laurent Joffrin, ha accolto oggi i redattori superstiti del giornale satirico parigino. “Siamo ancora sotto shock, ma la decisione di andare avanti è un omaggio a chi non c’è più. Charb avrebbe voluto così”, ha fatto sapere Richard Malka, avvocato di Charlie Hebdo. E Luce Lapin, storico segretario di redazione, rilancia: “Poco ma sicuro. Non hanno ucciso il giornale, diversamente da quello che credono”.
Parole estremamente significative che arrivano dopo la catena di solidarietà innescatasi in tutta la società francese per garantire un futuro alla testata, che tornerà regolarmente in edicola già dal prossimo mercoledì in otto pagine e con una tiratura straordinaria di un milione di copie. Un risultato che è frutto della combinazione di molti fattori e dell’impegno concreto di chi, a tutti i livelli, si è immediatamente attivato per andare oltre la retorica delle belle parole e del cordoglio disimpegnato.
“Abbiamo un compito, garantire un futuro a Charlie Hebdo” ha affermato il ministro della cultura Fleur Pellerin dando notizia del fondo permanente (un milione di euro) attivato dal governo di Parigi per far sì che il giornale possa non solo sopravvivere ma essere – nel tempo – un monito formidabile per tutti i nemici della libertà di espressione. Una cifra tra i 200mila e i 250mila euro sarà poi prelevata dal fondo Stampa e Pluralismo gestito degli editori d’Oltralpe mentre Google si attiverà attraverso il Digital Press Fund. Altre somme minori, comunque significative, verranno sbloccate nel giro di 24 ore.
Per l’uscità di mercoledì, inoltre, le Messaggeries Lyonnaises de Presse hanno accettato di non prelevare alcuna commissione legata alla distrubizione delle copie. E il sindacato degli edicolanti ha garantito che Charlie Hebdo sarà il primo giornale visibile dai lettori.
L’intera filiera, nel complesso, rinuncerà al 40 per cento degli introiti e farà sì che gli stessi vengano destinati alla realizzazione di nuovi numeri. Al fianco di Charlie Hebdo i principali gruppi editoriali d’Oltralpe a partire da Canal + e Le Monde, che metteranno a disposizione computer, macchinari, capacità umane e professionali.
In queste ore Charlie Hebdo riceve intanto un riconoscimento altissimo e simbolico: la cittadinanza onoraria di Parigi. “Si tratta di un un riconoscimento per pochi, riservato ai più importanti difensori dei diritti dell’uomo nel mondo. Scegliendo di destinarlo a Charlie Hebdo la nostra città vuole riservare a un giornale che si è sempre distinto per coraggio il rispetto che si deve agli eroi”, ha sottolineato il sindaco Anne Hidalgo.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(9 gennaio 2015)