Festival di Cannes, dai Coen a Moretti
Sono stati svelati questa mattina i titoli dei film dell’attesissima selezione ufficiale del prossimo Festival di Cannes, che si terrà tra il 13 e il 24 maggio. Per l’occasione è stato anche proiettato World Cinema dei fratelli Joel ed Ethan Coen, in onore dei due registi che presiederanno la giuria del Festival. Ma molti altri sono gli incontri e gli intrecci tra cinema ed ebraismo che caratterizzeranno questa edizione 2015.
Tra le novità più attese, il terzo film alla regia di Natalie Portman, che porterà a Cannes tra le proiezioni speciali il film tratto dal libro biografico di Amos Oz “Una storia d’amore e di tenerbra”, con il titolo in ebraico “Sipur al ahava ve choshech”. L’attrice premio Oscar israeliana naturalizzata statunitense ha girato il film in Israele e ha chiesto a Oz i diritti per il film più di sette anni fa. Lo scrittore ha accettato “per la grande stima nei confronti del suo lavoro”, e Portman interpreta nel film anche il ruolo della madre.
Sempre fuori concorso avverrà anche il grande ritorno sulla Croisette di Woody Allen, che presenterà la sua 45esima pellicola intitolata “Irrational man”. Nel film recita nuovamente Emma Stone, che interpreta una studentessa coinvolta in una storia d’amore con il professore di filosofia (Joaquin Phoenix) del quale risolve la crisi esistenziale.
Tra i film in concorso, a quattro anni dal suo ultimo lavoro Nanni Moretti presenterà invece “Mia madre”, in cui mette in scena attraverso la protagonista alter ego Margherita Buy quello che lui stesso ha definito “un passaggio importante attraverso il quale siete passati in molti e che a me è capitato durante il montaggio del mio ultimo film: la morte della madre”. La madre del regista, la professoressa Silvia Apicella, è ricordata con affetto anche da moltissimi studenti del Liceo Visconti di Roma, dove insegnava lettere al ginnasio. Tra questi, la storica direttrice del Museo ebraico di Roma Daniela Di Castro e il coordinatore dei Dipartimenti Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale.
In gara per la Palma d’oro anche Saul Fia, il lungometraggio del regista ungherese László Nemes, che racconta due giorni nella vita di Saul Auslander, deportato ad Auschwitz ungherese che lavora in un Sonderkommando. Dopo aver scoperto il cadavere di un ragazzo che pensa essere suo figlio, tenterà l’impossibile, sottrarlo ai forni crematori e trovare un rabbino per seppellirlo per trovare una sopravvivenza morale all’orrore a cui era costretto.
Torna poi a Cannes anche il regista israeliano Elad Keidan, con il film “Hayored Lema’ala” tra le proiezioni speciali. Keidan aveva già partecipato al Festival nel 2008, vincendo il primo premio Cinéfondation per il film “Himnon”. Tra le proiezioni speciali anche “Amy” di Asif Kapadia, un documentario sulla vita della talentuosa cantante soul ebrea inglese Amy Winehouse, deceduta nel 2011 all’età di ventisette anni, e “Asphalte”, del regista e scrittore francese di origine ebraica marocchina Samuel Benchetrit, trasposizione cinematografica della sua autobiografia in tre volumi “Les Chroniques de l’Asphalte”.
f.m. twitter @fmatalonmoked