“Brigata Ebraica medaglia d’oro”
La proposta dei parlamentari

brigataTutelare la memoria di giovani volontari che lasciarono la terra della sicurezza e sfidarono l’odio e il pericolo del fronte. Rappresentare un segnale concreto per garantire alle famiglie di manifestare per il ricordo di chi operò per la pace, tutelando la memoria delle vittime che contribuirono a concedere all’Italia un’opportunità di riscatto morale dinanzi all’ignominia delle leggi razziste. Questi gli obiettivi condivisi dai firmatari della proposta di legge per far riconoscere alla Brigata ebraica, il corpo di volontari ebrei arrivati dalla Palestina mandataria per affrancare l’Italia dal nazifascismo, la medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza.
Primi firmatari della proposta i parlamentari Lia Quartapelle ed Emanuele Fiano, che hanno fatto loro un invito in tal senso formulato dalla Comunità ebraica milanese e in particolare dall’attuale assessore alla Cultura Davide Romano. La sfida è quella di sottrarre a “tensioni pretestuose” il ricordo dell’eroico contributo che il corpo d’armata seppe offrire nella liberazione del paese, rivelandosi decisivo nello sfondamento della Linea Gotica e nella conquista di alcune località e postazioni altamente strategiche.
Sottolineano i firmatari del ddl: “Negli eserciti alleati combattevano già soldati ebrei, ma come cittadini dello Stato di origine. Nulla li caratterizzava come appartenenti a quella che i nazionalsocialisti e i fascisti avevano identificato una cittadinanza a parte, poiché di razza inferiore”. Eppure nei territori del Mandato britannico in Palestina già dallo scoppio della seconda guerra mondiale “si alzò la richiesta da parte dei giovani ebrei di potere combattere contro gli eserciti dell’Asse, mantenendo una propria peculiarità e identità”.
Un impegno che in tanti ancora oggi ignorano o piuttosto fingono di ignorare, come più volte denunciato dal Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel condannare chi ha definito “una insopportabile provocazione politica” la presenza della bandiera della Brigata ai principali cortei nazionali per il 25 aprile. Questo uno dei temi che sarà sollevato in occasione dell’incontro con i giornalisti in programma giovedì prossimo presso la sala stampa della Camera con interventi degli onorevoli Quartapelle e Fiano, del presidente della commissione Esteri Fabrizio Cicchitto, dell’ambasciatore israeliano in Italia Naor Gilon e del suo omologo italiano a Tel Aviv Francesco Maria Talò.
Proprio in queste ore l’aula di Montecitorio inizia l’esame del disegno di legge per introdurre nell’ordinamento giuridico l’aggravante di pena per i responsabili di pubblica propaganda basata sulla negazione della Shoah. Approvato a larghissima maggioranza dal Senato, la norma – composta di un solo articolo e frutto di una lunga collaborazione tra istituzioni e comunità ebraiche – non è stata modificata dalla commissione Giustizia della Camera e sarà quindi discussa nella forma già passata al vaglio di Palazzo Madama.
“Un provvedimento che costituisce un baluardo per la difesa della libertà di tutti, mirato a colpire i falsari che tentano di negare la Shoah, di offenderne le vittime e di colpire chi difende il valore universale della Memoria” le parole con cui il presidente dell’Unione accoglieva il voto di febbraio, rivolgendo un particolare ringraziamento ai primi firmatari del ddl, gli onorevoli Silvana Amati e Lucio Malan.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente del Senato Pietro Grasso, che nelle stesse ore scriveva a Gattegna: “Se da un lato era unanimemente riconosciuta l’esigenza di introdurre una norma in grado di sanzionare ogni condotta lesiva della dignità umana, era altrettanto sentita l’importanza di mantenere intatta la libera espressione delle opinioni e della ricerca storica”. Meticoloso in questo senso il lavoro del Senato, che dopo un’esplorazione e un approfondimento di tutti gli aspetti connessi di una materia così complessa giungeva infine alla stesura di un testo che Grasso definiva “condiviso” ed “equilibrato”.

a.s twitter @asmulevichmoked

(12 ottobre 2015)