Bologna – Gli ebrei e la Grande Guerra
Due narrazioni a confronto
Bilancio positivo, unito alla consapevolezza dei molti stimoli che potranno ancora essere suscitati di qui al 2018, l’anno che segnerà la fine di un intenso percorso memorialistico sul primo conflitto mondiale. “Relazioni di alto livello, temi di grande interesse, tasselli ancora da comporre. Ci sono tutti gli ingredienti per lasciare il segno” dice Vincenza Maugeri, direttrice del Museo ebraico di Bologna, all’indomani della due giorni di iniziative organizzate dallo stesso per riflettere su “Ebrei e Grande Guerra”: l’inaugurazione della mostra “1915/1918 Noi c’eravamo – Gli Ebrei italiani e la Grande Guerra”, progettata dalla Fondazione Cdec di Milano e visitabile fino al prossimo 17 gennaio. Un qualificato convegno di studi sul tema, che ha ripercorso l’arco della partecipazione ebraica, e le diverse posizioni che vi furono a riguardo, con riferimento sia alle vicende nazionali che all’esperienza locale.
Una doppia narrazione rivelatasi vincente e che, spiega Maugeri, è già stata applicata al grande convegno sul Risorgimento organizzato quattro anni fa nel Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, altro spartiacque fondamentale nel processo di integrazione e di emancipazione della minoranza ebraica.
Cosa accadde dunque in Emilia-Romagna? Un tema che ha messo a confronto la Consigliera comunitaria Ines Miriam Marach; Mirtide Gavelli (Museo del Risorgimento di Bologna); Luigi Davide Mantovani (Istituto Storia del Risorgimento Italiano di Ferrara) e Gabriele Fabbrici (Museo Civico “Il Correggio”). Molteplici le memorie emerse, molteplici i nomi a comporre un quadro meritevole di ulteriori approfondimenti.
La stessa ricchezza contenutistica emersa nella precedente sessione, condotta da Francesca Sofia dell’Università di Bologna. Ad intervenire gli studiosi Massimo Cultraro, Monica Miniati e Stefano Arieti. Tra i temi toccati, il contributo ebraico nella storiografia dell’archeologia nazionale, il peculiare impegno femminile e quello profuso in ambito sanitario-assistenziale.
Come intermezzo, alcune letture (eseguite da Roberto Mercadini) con protagonisti alcuni giganti del Novecento come Vittorio Foa e Umberto Saba.
“Sono doppiamente soddisfatta, per la qualità delle relazioni e per il forte interesse suscitato nel pubblico. Adesso – dice Maugeri – la sfida sarà quella di raccontarci alle scuole, che coinvolgeremo come di consueto con i nostri strumenti didattici”.
(12 novembre 2015)