“Insicurezza, ecco come si vince”
Cinque consigli. Perché l’angoscia lasci spazio ai sorrisi e a sentimenti ed emozioni positive. Perché il terrore venga sconfitto anche dalla normalità cui una grande capitale d’Europa come Parigi non può rinunciare. A fornirli è Nir Barkat, primo cittadino di Gerusalemme, una città diventata simbolo nel mondo di resilienza. Cioè della capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
È proprio resilienza la parola chiave del ragionamento di Barkat, che nelle scorse ore ha ricordato agli israeliani la missione che svolse a Parigi nel gennaio scorso dopo gli attacchi a Charlie Hebdo e al supermercato casher di Porte de Vincennes e nel corso della quale incontrò la sua omologa Anne Hidalgo per un confronto sulle buone pratiche da adottare davanti ad azioni di questo tipo.
Ecco, dunque, i punti cardine (a riportarli è anche il Times of Israel).
“Routine, routine, routine…”, dice innanzitutto Barkat. “Ogni volta che si sono verificati attentati a Gerusalemme – spiega infatti – l’input che ho dato a chi di dovere è stato quello di ripristinare un corso normale della vita. L’obiettivo dei terroristi è quello di spaventarci, ma noi non dobbiamo soccombere”.
Quindi, prosegue Barkat, è fondamentale aumentare il senso di responsabilità dei cittadini. “Lo sforzo degli amministratori deve essere quello di incoraggiare ogni singolo abitante della propria città ad alzare la soglia di sicurezza e ad essere pronto, nel caso ce ne fosse bisogno, ad intervenire”. Numerosi attentati a Gerusalemme, sottolinea Barkat, “sono stati sventati proprio così”.
Terzo punto, operare una chiara distinzione tra quelli che vengono definiti “good guys” e “bad guys”. E agire di conseguenza: incentivando l’integrazione e il dialogo dove possibile, reprimendo invece nel modo più netto le mele marce.
Quarto punto, intensificare il coordinamento tra chi è chiamato ad operare in condizioni di emergenza. Addestramento costante, creazione di un vero e proprio network che metta in gioco diversi soggetti e diverse istituzioni. “Il risultato di questo impegno comune – dice Barkat – è che a Gerusalemme siamo adesso in grado di intervenire in ogni situazione al massimo entro due minuti dal verificarsi dei fatti”.
Infine, afferma il sindaco, un senso di unità maggiormente diffuso su scala internazionale. “Perché – spiega – il terrorismo colpisce ovunque nel mondo e non è un problema solo di israeliani o francesi. Libertà, uguaglianza, fratellanza: una lezione che siamo tutti chiamati a custodire e diffondere”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(18 novembre 2015)