Firenze – “Formazione, garanzia di futuro”
“L’educazione dei giovani è l’unica strada per creare dei veri antidoti all’odio. In questo senso l’ebraismo italiano si è speso e continuerà a spendersi, nel solco della proficua collaborazione instauratasi con scuole, governo e istituzioni, per rafforzare ulteriormente percorsi formativi adeguati”. Lo ha sottolineato il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach, inaugurando oggi a Firenze la terza tappa della mostra “I giovani ricordano la Shoah” realizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
In mostra settanta tra le migliori opere sul tema realizzate da studenti di tutta Italia, esposte nella suggestiva cornice di palazzo Medici Ricciardi. Due i momenti di incontro organizzati nella giornata odierna: un primo approfondimento sul tema della Memoria ospitato nell’auditorium della Regione Toscana e un convegno internazionale che prenderà avvio nel pomeriggio, ideato e coordinato dalla docente universitaria Silvia Guetta.
“Fare Memoria vuol dire insegnare a ragionare con la propria testa” ha affermato nell’occasione Sara Cividalli, presidente della Comunità ebraica fiorentina, rivolgendosi agli studenti delle scuole toscane. “In quegli anni bui non mancarono conniventi e delatori. E tanti bambini, i giovani balilla, furono addomesticati a inneggiare al fascismo. Fare Memoria vuol dire anche insegnare a disubbidire, quando certi valori vengono traditi” ha detto poi Cividalli rivolgendosi agli studenti delle scuole toscane presenti.
La vicesindaco Cristina Giachi si è detta “orgogliosa” per lo sforzo compiuto e per i risultati che sono stati raggiunti. “Con questi lavori – il suo messaggio ai ragazzi – vi siete dimostrati cittadini a pieno titolo”.
Orgoglio anche per Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, che ha ricordato come Palazzo Medici Riccardi sia, per chi ha a cuore i valori dell’Umanesimo e del Rinascimento, “il palazzo della civiltà”.
“Fare Memoria non è un fatto astratto, ma esperienza concreta. Non si può capire solo dai libri. Occorrono fatti, eventi e persone da interrogare” ha rilevato il sottosegretario di Stato del Miur Gabriele Toccafondi.
“La mostra itinerante? Una felice intuizione che permette alle scuole di non sentirsi sole e di creare un circuito” ha affermato il direttore dell’ufficio scolastico regionale Domenico Petruzzo.
La parola è passata poi ai giovani, che hanno illustrato i loro lavori. E al Testimone Franco Schönheit, sopravvissuto all’orrore di Buchenwald. Nel corso della mattinata è stato inoltre presentato, in anteprima, il promo del “Network per la didattica della Shoah”, progetto congiunto Miur-UCEI che ha lo scopo di mettere in rete le migliori pratiche per lo studio e l’approfondimento della Shoah in classe.
Numerosi e qualificati i protagonisti del convegno internazionale ospitato nella sala del rettorato della locale Università degli studi. Ad intervenire, tra gli altri, Tamar Hoffman, Milena Santerini, David Cassuto, Ugo Caffaz e Marta Baiardi. Per l’UCEI porterà invece un saluto Sira Fatucci.
(9 dicembre 2015)