…Israele

Alle considerazioni di Anna Foa riguardo l’ormai famoso video del matrimonio ebraico con mitra, coltelli e foto del bambino palestinese vittima dell’attentato dell’estate scorsa, se ne possono aggiungere alcune di natura politica.
La fortuna è che l’informazione generalista non è certo propensa ad analisi di politica estera perché se queste immagini raggiungessero un ampio pubblico qui da noi, sarebbe la fortuna dei vari Manlio Di Stefano, che attendono la prova provata che dimostri che Israele è uno Stato razzista e criminale. Poi, vai a spiegare che l’indignazione parte, anzitutto, dall’interno di Israele, che questi gruppi sociali rappresentano un’esigua minoranza di estremisti favoriti da un contesto mediorientale a dir poco confuso, che in Israele vivono un milione e mezzo di musulmani, i quali hanno diritti che in Italia le minoranze religiose non si sognano neanche. Sarebbero tutte parole al vento. Fa bene, dunque, il governo ad agire con durezza e determinazione. Certo, se, come fatto da Bennett in questi giorni, prima si paragonano questi estremisti ai terroristi palestinesi, poi si invoca (magari per non perdere qualche voto) la Grande Israele, il messaggio può apparire contraddittorio. In questo caso la propaganda dovrebbe silenziarsi, ogni ambiguità favorisce coloro che di Israele invocano la distruzione.

Davide Assael, ricercatore

(30 dicembre 2015)