…memoria
Il nuovo memoriale della Shoah realizzato nei pressi della stazione centrale di Bologna è importante, è nuovo, è utile. Si tratta di una novità per l’Italia, che finalmente mette a tema un buco nero della sua storia e invita i suoi cittadini che si affrettano verso i binari per prendere un treno, che quel mezzo è servito anche a portare ai campi di lavoro e di morte milioni di persone. L’unico altro monumento pubblico nella Penisola che gli si può associare è quello realizzato fra il 1985 e il 1993 nel Ghetto nuovo a Venezia. Che si sappia non ci sono altri esempi, se escludiamo i musei realizzati o in via di realizzazione (Milano al Binario 21, Roma e Ferrara). La rappresentazione in maniera astratta – come fa questa interessante opera realizzata da un gruppo di giovani architetti creativi – dell’evento indicibile della Shoah, è un ulteriore segno della maturazione di un percorso di riflessione che continuo a pensare sia positivo. “La memoria – ha sottolineato di recente in maniera molto efficace David Bidussa – non è un fatto. È un atto. Un atto che si compie tra vivi, volto a legare tra loro individui in relazione alla costruzione di una coscienza pubblica, un atto che dice oggi che del passato si è trattenuto qualcosa, e che quel qualcosa ha arricchito la nostra capacità di agire in relazione a un domani che si intende costruire”.
Gadi Luzzatto Voghera, storico
(29 gennaio 2016)