Kippà…

Porto la kippà per strada come in casa. Non per esibire o provocare: semplicemente perché un cappello mi dà fastidio. Non sono mai stato aggredito, né fisicamente né verbalmente. Mio figlio – che non porta la kippà – era nel gruppo di giovani che la settimana scorsa è stato aggredito prima verbalmente al suono di “ebrei di….”, e poi fisicamente, da altri giovani in un parco di Milano. La kippà si può togliere o coprire; l’identità con maggiore difficoltà. Quasi impossibile cancellare l’intolleranza.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

(29 maggio 2016)